ROMA

#Noprivatac: blocco dei tornelli e domani corteo

Azioni diffuse in diverse fermate delle metropolitane di Roma verso il corteo del 20 dicembre che vedrà assieme lavoratori e utenti contro la privatizzazione del trasporto pubblico e per il diritto alla mobilità.

Verso il corteo di domani che vedrà sfilare assieme utenti e comitati di lavoratori del servizio pubblico, oggi azioni in tutta la città. A Piramide sono stati bloccati i tornelli per più di un’ora permettendo agli utenti di entrare gratis, a solidarizzare con i manifestanti anche i lavoratori delle pulizie esternalizzate che stanno portando avanti un presidio permanente proprio a Piramide e una vertenza durissima con Atac. Stessa scena con i tornelli spalancati alla metro Policlinico, da qui due gruppi si sono diretti a volantinare alla Stazione Termini e alla Stazione Tiburtina. Alla metro di Anagnina Cinecittà Bene Comune ha dato vita ad un’intera giornata di volantinaggio e comunicazione in vista della manifestazione di domani. Agli utenti che hanno reagito con interesse e complicità alle iniziative sono stati distribuiti falsi biglietti Atac.

Nelle ultime settimane a partire dalla lotta degli autisti genovesi, ma anche a Firenze, Milano e Torino gli autoferrotranvieri si stanno battendo contro le privatizzazioni del trasporto pubblico e per migliori condizioni di lavoro. Ovunque a sostenerli comitati ed utenti stanchi dei disservizi e del costo di accesso alla mobilità. A Roma in questi giorni è in corso lo “sciopero bianco”, ovvero il rifiuto da parte dei lavoratori degli straordinari di fatto obbligatori, che consentono all’azienda di andare avanti.

Sempre oggi il parlamento ha approvato al Senato il così detto decreto Lanzillotta al provvedimento “Salva Roma”, che, nonostante le modifiche che salverebbero Acea dalla privatizzazione, mette seriamente a rischio la natura pubblica delle aziende municipalizzate romane e la stabilità occupazionale. Il pareggio di bilancio imposto dal patto di stabilità, assieme alla gestione clientelare e dissennata delle aziende (vedi gli stipendi d’oro ai top manager) rischiano di portare ad un’irreversibile processo di svendita di queste aziende: ancora una volta c’è chi vorrebbe socializzare le perdite continuando a privatizzare i profitti. E che dicono il Sindaco Marino e la sua maggioranza? Nulla o quasi, qualche distingue, tiepide rassicurazioni e le mirabilanti promesse elettorali riposte in un cassetto.

Gli ultimi scandali che hanno riguardato l’Atac, con l’emissione dei biglietti finti per rimpinguare le casse dei partiti e dei manager, parlano invece della necessità di far tornare sotto un controllo comune queste aziende. Invece no si grida al fallimento, si aumentano le tariffe, e poi si lascia intendere che l’unica soluzione senza risorse sia la privatizzazione che vorrebbe dire aumento del costo del servizio per gli utenti e meno tutele per i lavoratori.

Movimenti, comitati, lavoratori non hanno nessuna intenzione di stare a guardare, per questo domani saranno in piazza per arrivare sotto le finestre di Marino. L’appuntamento è per le 17,00 al Colosseo.