Nomi diversi, stessa mafia (capitale)

Questa notte, noi operatori dei centri d’accoglienza, abbiamo affisso uno striscione sulla sede di via Collazia 2f, ex sede dell’Arciconfraternita. Lo striscione recitava: “Domus Caritatis – Tre Fontane – Senis Hospis – Casa della Solidarietà – Osa Mayor: nomi diversi, stessa mafia. Basta sfruttamento su lavoratori e migranti”.

Con questa azione comunicativa abbiamo voluto denunciare come dietro tanti nomi si nascondano le stesse persone e gli stessi meccanismi di corruzione, ricatto e sfruttamento.

Infatti, la settimana scorsa diversi dirigenti dell’azienda La Cascina sono risultati coinvolti nell’inchiesta Mafia Capitale e alcuni sono stati arrestati. Quello che non è stato detto è che alla stessa azienda, balzata agli onori delle cronache già dallo scorso dicembre con la cooperativa Domus Cariratis, sono legate anche le cooperative Tre Fontane e Senis Hospes. Ovvero proprio quelle cooperative che su Roma e provincia si sono aggiudicate la quasi totalità dei Centri d’Accoglienza Straordinari (CAS) messi a bando dalla Prefettura il mese scorso, cioè dopo la prima ondata di arresti per mafia capitale.

Volete forse cambiare maglia e continuare a fare lo stesso gioco? A noi non ci fregate!

Volete continuare a calpestare i nostri diritti di lavoratori e lavoratrici come avete fatto fino ad ora? Ebbene, sappiate che i lavoratori e le lavoratrici dell’accoglienza, oltre ad affermare la loro totale estraneità ai meccanismi mafiosi delle cooperative, denunciano di essere vittime con i migranti dello stesso sistema di corruzione e sfruttamento. Non abbiamo intenzione di camminare in ginocchio, continueremo a lottare fino a quando questo sistema d’accoglienza non verrà sostituito da un sistema che rispetta l’essere umano, la sua dignità e i suoi diritti.

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Per le problematiche relative al lavoro nei centri di accoglienza rimandiamo alla pagina di un percorso che da alcuni mesi si sta vedendo a roma: A.L.A. (Assemblea dei Lavoratori dell’Accoglienza)