ITALIA

Roma, blitz dei No Tav al ministero della Giustizia. Sabato 11 corteo a Torino

Questa mattina nella capitale parrucche rosse, fumogeni e striscione per chiedere la libertà dei No Tav. Domani nel capoluogo piemontese corteo nazionale, partenza alle 13.30 da piazza Statuto

Questa mattina la rete romana No Tav ha fatto visita al ministero della Giustizia. Intorno alle 8.30 gli attivisti hanno srotololato lo striscione: «Nicoletta libera tutti. Ora e sempre No Tav». Molti dei presenti avevano in testa una parrucca rossa per richiamare l’inconfondibile capigliatura di Nicoletta.

«Il caso di Nicoletta è emblematico. Siamo qui in solidarietà con lei e con tutti coloro che sono stati colpiti da misure cautelari e repressive, in questo caso ancor più assurde, essendo stati criminalizzati per aver tenuto aperto un casello autostradale con uno striscione e un megafono. La scelta di Nicoletta di non chiedere misure alternative è consapevole e coraggiosa e toglie il velo a un sistema marcio, dove la legalità non è giustizia.» hanno detto gli attivisti.

Nicoletta Dosio è in carcere dal 30 dicembre scorso, condannata a 11 mesi per una manifestazione contro il progetto di treno ad alta velocità. Nello stesso processo altre 11 persone hanno ricevute pene perfino più pesanti e sono ora in attesa delle misure alternative. L’attivista 73enne è solo l’ultima No Tav privata della libertà. Prima di lei, il 18 dello stesso mese, era toccato a Giorgio e Mattia. Prima ancora a Luca, che dovrà subire un regime di semilibertà con fortissime restrizioni.

Video dio labtv

Per chiedere la libertà delle centinaia di inquisiti e condannati per l’opposizione al Tav in Val Susa domani a Torino il movimento sfilerà in corteo. «Liberare tutti e tutte vuol dire lottare ancora» è scritto sul manifesto che pubblicizza la manifestazione. Ed è anche il contenuto dei messaggi che Nicoletta Dosio ha lanciato prima, durante e dopo l’arresto. Rifiutando le misure alternative e la richiesta di grazia individuale, l’attivista ha scelto di sacrificare la sua libertà personale per rimettere al centro dello scontro politico il movimento che da anni si batte per difendere l’ambiente della valle e contro le speculazioni partitiche, finanziarie e mafiose che si sono addensate intorno all’alta velocità (e che le recenti inchieste mostrano nel loro stretto intreccio).

«Sappiamo di essere dalla parte della ragione e vogliamo portare alla fine questa vicenda che sempre più si configura come un vero e proprio ecocidio, un disastro per la nostra terra e un dolo per il denaro pubblico, sottratto alle vere priorità del Paese – scrivono i No Tav nel comunicato di lancio della mobilitazione – Il mondo a cui aspiriamo è ben diverso da quello voluto e difeso da chi ci incarcera e ne gioisce, sperando di zittirci: sappiamo che tutto questo non accadrà perché insieme a noi, uomini e donne in tutto il paese, che abbiamo incontrato nelle tante lotte dal nord al sud Italia, non rinunciano a lottare consapevoli che solo così sarà possibile un vero cambiamento».

L’appuntamento è domani, a Torino, alle 13.30 in piazza Statuto.

Foto di Flavio Aragozzini

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