TERRITORI

Niscemi, proteste contro l’accensione delle antenne del MUOS

Immediata la reazione degli abitanti della zona alla notizia della messa in funzione dell’impianto militare statunitense. Turi Vaccaro tratto nuovamente in arresto.

Ieri, 9 marzo, sono state accese le antenne del MUOS. Funzioneranno per tre giorni. Ufficialmente, si tratterebbe di una verifica sull’intensità delle onde elettromagnetiche dell’installazione militare statunitense. Tecnici italiani e americani sono a lavoro.

I No Muos hanno denunciato sin dai giorni precedenti: la mancanza di comunicazione con la popolazione locale (la persona che vive a ridosso della base ha scoperto dell’accensione su facebook) e il fatto che le modalità di rilevazione restituiranno dati incerti, dal momento che verranno effettuate soltanto su alcune delle antenne attivate a potenza ridotta.

[Vademecum sulle verificazioni “farsa”]

Le ragioni della popolazione locale sono state espresse nel corteo di protesta che è sfilato ieri nei pressi delle antenne. Nonostante i blocchi della polizia che ha impedito a molti attivisti di raggiungere il presidio No Muos

[Ultim’ora dalla contrada Ulmo militarizzata e interdetta]

Alla fine del corteo il pacifista sessantaduenne Turi Vaccaro è stato arrestato. Prima, ha subito un fermo per aver violato il divieto di soggiorno nella provincia di Caltanissetta, impostogli dal tribunale di Gela. Dopo aver opposto resistenza passiva al fermo è stato trascinato a forza in una volante. Qui ha infranto con i piedi il finestrino posteriore. Per questo è stato tradotto in carcere con l’accusa di ‘danneggiamenti e resistenza. Al momento si trova ancora dietro le sbarre.

Sono attesi nelle prossime ore i risultati delle rilevazioni. Ma è importante dire da subito che questi risultati, che nessuno potrà definire scientifici, non sono necessari: il Muos è un’opera abusiva, che ha distrutto una preziosa area naturale e mette a rischio la salute e la vita di migliaia di persone. Tra l’altro, anche la Cassazione ha confermato il sequestro delle antenne disposto dal Tar.

Mentre il governo Renzi scalda i motori per il lancio dell’offensiva libica, le micidiali antenne statunitensi minacciano gli abitanti di una terra militarizzata dalla NATO. È questo il momento per ribadire con maggiore determinazione l’opposizione agli interventi militari e ai dispositivi che producono morte.

[No all’intervento militare in Libia / Sabato 12 marzo presidio ai cancelli del MUOS]

Le foto dell’arresto di Turi Vaccaro (di Francesco D’Amore)

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