POTERI

“Monti dopo Monti, Monti senza Monti, Monti oltre Monti”

Sulle primarie del csx in attesa del ballottaggio.

“Novecento” è stato il primo libro che ho regalato a mia madre. “Castelli di rabbia”,”Oceano Mare”, “Seta”, li ho letti tutti, ci sono stati nella mia adolescenza. Non sono un critico letterario, ma “Mr. Gwyn” è bello. Baricco. Quello dei reading in televisione. Indimenticabili.

desso vi faccio una confessione un po’ più intima, di cui mi vergogno un pò. Ascolto Jovanotti. Conosco a memoria “serenata rap” e mia figlia balla al ritmo di ” il più grande spettacolo dopo il big bang”. L’ho detto. Adesso mi sento più leggero./p>

Entrambi hanno votato Renzi alle primarie. La notizia non mi ha lasciato indifferente. È come scoprire che un vecchio amico con cui ti senti ogni tanto, ha cambiato squadra. Sono riferimenti anche questi.

Mi ronza qualcosa nel cervello. Mi sento di nuovo in colpa, perché non riesco a biasimare fino in fondo i tanti che hanno votato Renzi. Che avrebbero dovuto fare? Stare a casa, come ho fatto io. Ok. Ma tant’è.

Quello per Bersani era il voto da sbadiglio

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Quello per Vendola era un voto per Bersani, per spostare un tantino più in qua l’asse: parlare alla suocera perché la nuora intenda. Vendola è stato odioso quando alla vigilia del voto si è detto sicuro di vincere. Voler spostare un’asse ha dignità di ipotesi, negarlo è ipocrita. I candidati sono stati due fin dall’inizio

Dei tanti che sono andati a votare ( meno delle primarie di Prodi, va detto anche questo), i più simpatici sono quelli che hanno votato per Renzi. Hanno goduto nel fare male a D’Alema, si sono piaciuti nella parte di chi sfida il pronostico, si sono aggrappati alle frasi ad effetto. Si sono fatti bastare il “profumo di cambiamento”, perché Marchionne, Ichino, i finanzieri, le privatizzazioni fatte a Firenze sono un sottofondo. Assordante. Basta l’estetica del cambiamento quando il cambiamento non si lascia intravedere.

Di questo parla Renzi. Dell’idea, viva nel profondo dei comportamenti degli elettori italiani, che in definitiva siamo sempre chiamati a consultazione su dove collocare le virgole di una frase scritta da altri.

Monti dopo Monti, Monti senza Monti, Monti oltre Monti. Ecco a voi l’ultima puntata del dramma di una nazione che ricade continuamente in una democrazia bloccata.

Non si scappa, è questo il tema. Mettere nelle mani dei tanti le decisioni di fondo. Èd è una questione che come minimo è Europea. Poter decidere se pagare o non pare i debiti con gli speculatori. Non come e in quanto. Decidere se pagano i finanzieri o le persone comuni, non quanto queste sono spremibili. Decidere se è più importante il profitto o la salute e l’ambiente. Per fare degli esempi.

Ovviamente non è semplice, è un percorso lungo. In America latina è stato lungo, ma qualcosa è successo. La Grecia è un laboratorio. Si tratta di capire che la posta in palio è alta. È la democrazia. Quando penso all’onda arancione, la sogno così.