ITALIA

Mondeggi, una fattoria senza padroni, un’esperienza da difendere

In una recente pubblicazione che cerca di ricostruire la storia dell’occupazione di terre di Mondeggi e la vicenda che ha portato all’attuale forte rischio sgombero (L’inganno, Il caso delle aste per Mondeggi, fattoria senza padroni, prodotto da Re:common e Mondeggi Fattoria senza padroni), il collettivo ha scritto nella premessa:

«Fin dagli albori, ancor prima di dare vita al presidio contadino che tutt’ora gestisce buona parte della tenuta, un quesito in particolare ha attraversato le assemblee del percorso Mondeggi Bene Comune – Fattoria senza padroni, e le teste dei suoi partecipanti. Il nodo da sciogliere era e rimane il seguente: come assicurare a una fattoria di 170 ettari di terra, con olivi e vigne, un futuro in grado di oltrepassare gli attuali perimetri di gestione della proprietà, tracciati da diritto e consuetudine?

Come elaborare nuovi schemi di pensiero e una diversa prassi nella vita quotidiana, pratica, materiale, per non ricadere nella dicotomia pubblico-privato e coniugare la fruizione collettiva di un Bene Comune con l’estrazione del necessario per la sopravvivenza da parte di alcuni?

Le risposte a queste domande sono la narrazione stessa di quest’esperienza e stanno nelle attività agricole rispettose dell’agro-ecosistema, volte a preservare le risorse naturali, nella custodia di particelle di olivi e di orti da parte di chi lo desideri e/o ne abbia bisogno, nello scambio di saperi ed esperienze, agricole e non, a cui chiunque può attingere quotidianamente, nella critica serrata a un modello di sviluppo che uccide la socialità e depreda i territori.

Lungi dall’aver ottenuto un modello scevro da imperfezioni e soprattutto definitivo, il lavoro per rispondere coi fatti prosegue. Prosegue anche e soprattutto in opposizione a una vendita a privati, opzione che la Città Metropolitana di Firenze ancora persegue con forza, che rappresenterebbe la regressione ad un buio medioevo estrattivista fondato sull’esclusione della collettività dalla gestione delle risorse. Per l’appunto quello che impera al di fuori e di cui Mondeggi vuole rappresentare un’alternativa».

 

Sono parole importanti, che riescono a tinteggiare i contorni della vicenda. Mondeggi è un unicum in Italia in questo momento, è riuscita a resistere in questi anni e a creare socialità ed economia alternativa, riuscendo a intessere relazioni eccezionali di mutuo aiuto con le reti territoriali e con il tessuto sociale ed economico regionale e non solo.

I piani per smantellare questa esperienza sono altrettanto forti e determinati e gli interessi in ballo da parte di gruppi finanziari internazionali per fare profitto su quelle terre sono altrettanto seri.

Per questo sabato 28 aprile, all’interno dell’incontro nazionale della rete Genuino Clandestino, ci sarà una grande mobilitazione popolare e contadina per le strade di Firenze.

Perché Mondeggi va tutelata e difesa, e con essa tutte le piccole esperienze che, nel nostro paese, non solo si oppongono a chi avvelena l’ambiente, il cibo, la terra, ma anche che credono che mettere in pratica forme di vita fondate sui principi dell’agroecologia significhi riaprire sentieri che ci permettono di immaginare e costruire un mondo diverso.

 

L’appuntamento per tutte e tutti è per il 28 aprile alle 17.30 in Piazza San Marco a Firenze