DIRITTI

Mediterranea torna in mare

Unica nave nel Mediterraneo centrale, la “Mare Jonio” è salpata ieri alle ore 13 dal porto di Palermo per la seconda missione di monitoraggio e denuncia nelle acque internazionali tra le coste italiane e la Libia.

Dopo lo scalo tecnico e di rifornimento nel porto siciliano durato alcuni giorni, la nave torna a solcare il Mediterraneo. Continua, dunque, la missione di Mediterranea #SavingHumans per testimoniare e denunciare ciò che accade ogni giorno nel tratto di mare che separa le coste libiche da quelle italiane. Mediterranea è un’azione non governativa portata avanti dal lavoro congiunto di diverse organizzazioni e singoli con l’obiettivo di«essere lì dove non dovremmo essere, perché nessun essere dovrebbe essere salvato».

In questi giorni la nave è l’unica in navigazione nel Mediterraneo centrale e sarà pronta a intervenire in soccorso di imbarcazioni in difficoltà. Nella prima missione, iniziata lo scorso 4 ottobre e durata 12 giorni, la nave “Mare Jonio” ha raccolto segnalazioni e SOS di gommoni in difficoltà e il 12 ottobre ha avuto un ruolo fondamentale nel sollecitare l’intervento per il salvataggio tempestivo di settanta persone in pericolo al largo di Lampedusa, dopo il rimpallo di responsabilità tra Malta e Italia.

In queste settimane sono state organizzate centinaia di iniziative di supporto in tutta Italia, come quella organizzata al Cinema Palazzo a Roma dalla rete Restiamo Umani. Iniziative che insieme alla raccolta fondi per l’operazione puntano a costruire un dibattito ampio e corale per l’accoglienza contro la retorica razzista di questo governo.

Il Mediterraneo centrale è diventato il tratto di mare più pericoloso al mondo: una persona morta o dispersa ogni cinque che hanno tentato la traversata. Contro questi numeri Mediterranea agisce e torna in mare, perché nessuno resti solo.

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