POTERI

La piazza è del popolo, Renzi vattene!

Ieri a Piazza del Popolo, nel giorno di chiusura della campagna elettorale, abbiamo contestato il premier Renzi, riportando in quella platea le voci di chi, quotidianamente, prende posizione contro le politiche di austerity e precarizzazione messe in campo da questo governo.

Sempre ieri, come nelle settimane precedenti, in tutte le città del paese i movimenti si sono schierati a difesa del diritto a una vita dignitosa, una casa, un reddito garantito e incondizionato.

Il clima politico che viviamo è sempre più paradossale: da una parte il partito di governo e il suo esponente di spicco, contestati sistematicamente in piazze sempre più vuote, dall’altra una volontà di riscatto che si esprime sempre più nelle lotte dal basso che fioriscono in tutti i territori.

Queste elezioni europee, l’ennesima pantomima di una democrazia rappresentativa ormai svuotata da ogni legittimità o consenso sociale, si sono trasformate in un’occasione in cui evidenziare tutte le contraddizioni di politiche neoliberiste, sempre più in antitesi con i reali bisogni della gente.

Lo dimostra la recente approvazione del decreto Poletti e del piano casa, che invece di farsi carico della crescente emergenza sociale, la trasformano nell’ennesimo business su cui speculare, istituzionalizzando la precarietà a vita e finendo di smantellare un welfare già ridotto all’osso.

Proprio per questo a contestare il PD eravamo in tanti: occupanti di case, migranti, studenti, precari, disoccupati, un movimento sempre più forte, che non si lascia intimidire dalle provocazioni subite ogni giorno da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni.

Emblematiche sono le immagini che già circolano su tutti i media e mostrano la violenza che gli esponenti del PD hanno messo in atto nei confronti dei manifestanti.

Questa giornata riconferma la chiusura degli spazi di agibilità politica messa in campo da questo governo: l’hanno dimostrato gli arresti di Paolo e Luca durante la conferenza stampa a Montecitorio, in difesa del diritto a l’abitare e lo sgombero dell’occupazione giovanile del Neet Bloc del 21 Maggio, così come oggi lo spropositato schieramento delle forze dell’ordine, all’opera con assurde identificazioni preventive e 50 fermi di alcune ore, che ha provato a bloccare la contestazione.

Questa giornata è stata solo una tappa verso il vertice sulla disoccupazione giovanile dell’11 luglio a Torino, una data che inaugura il semestre di presidenza italiana al parlamento dell’Unione Europea; un’occasione per continuare a portare avanti con la stessa rabbia e la stessa determinazione le rivendicazioni di chi lotta tutti i giorni nei territori.

Ci vediamo il 31 maggio a Torino per costruire insieme l’appuntamento dell’11 Luglio.

#Stopjobsact #nopianocasa #renzistaisereno #civediamolundici #libertàdimovimento

Movimenti contro l’austerity e la precarietà