La mobilitazione degli ospedali romani

Racconto di una giornata di mobilitazione di lavoratori, studenti e cittadini in difesa della sanità.

Il 14 gennaio è stata una giornata di mobilitazione in molti ospedali romani, si è dato vita ad iniziative di denuncia dello stato in cui versa la sanità pubblica e del futuro che si delinea con l’applicazione dei tagli e la chiusura di numerosi reparti. Si è comunicato con i lavoratori e i pazienti attraverso un testo comune ( Leggi qui ), prodotto dal coordinamento degli operatori della salute, in cui si lancia la sfida verso un nuovo modello di sanità e si invita alla partecipazione nella giornata di mercoledì 16 al CTO ” per una sanità creativa” con artisti e scrittori a sostegno delle lotte per una nuova concezione di salute.

Al Sant’Andrea nel piazzale antistante l’ingresso dell’ospedale durante tutta la mattinata lavoratori e lavoratrici hanno celebrato la morte della sanità pubblica con cartelli,Spillette e striscioni, intervenendo più volte dall’amplificazione. Dal San Filippo Neri allo Spallanzani passando per 118, Pertini, Asl Roma B, C, H, San Camillo, Sant’Eugenio, San Giovanni e Fregene, e infine al CTO: volantini alla mano i lavoratori hanno fatto vivere questa giornata di mobilitazione in tutti i presidi sanitari, nonché in alcune metro e mercati rionali.

Al policlinico Umberto I, per una mattina la normale routine di lavoratori e pazienti è stata spezzata. Studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici , cittadini e cittadine si sono incontrati per dar vita ad una giornata fuori dal comune, per denunciare una situazione che troppo spesso passa come parte della vita quotidiana di chi, anche solo per un giorno, passa per l’ospedale. Interventi al megafono si alternavano con chiacchierate. il tema era si la crisi della sanità laziale, ma sopratutto il come fare per cambiarla. Molte le persone che si sono fermate a parlare, per capire di più, per commentare il volantino. Molti i volti arrabbiati, consapevoli che la strada intrapresa dalla sanità laziale è senza ritorno, e che nulla cambierà col nuovo commissario Palumbo, il successore di Bondi, un nuovo amministratore con l’unico scopo di far tornare i conti. La voglia di cambiare il sistema sanitario stava in ogni volto che abbiamo incrociato, consapevole anche che da solo non può costruire un modello migliore. Per questo è necessario costruire un dialogo tra operatori della salute e il territorio, coloro che più subiscono la dismissione del sistema sanitario, con la consapevolezza che solo insieme possono difenderlo e migliorarlo.

Alcuni ci hanno chiesto”dove devo firmare?” Pensavano si trattasse di una petizione. Ma qui c’è in gioco molto più di una firma. Quello che è in gioco sono i nostri corpi e le nostre vita, l’obiettivo ma anche il mezzo con cui difendere il nostro diritto ad una sanità degna.

Il 19 ci troverete per le strade di Roma, insieme a chi lotta nelle scuole,contro la devastazione dei territori, contro la speculazione edilizia e per il diritto all’abitare, per una cultura indipendente; perchè le lotte per il diritto alla salute sono solo un tassello di un più ampio progetto di riappropriazione della città, di autogestione delle nostre vite.