ROMA

Inizia L/ivre: caldo rifugio nel freddo di dicembre

Un bicchiere di buon vino, le pagine di un libro da sfogliare, la musica di sottofondo, un ambiente caldo e accogliente mentre fuori il freddo di dicembre mette i brividi. L/ivre è questo e tanto altro. Il festival dei vini e dei libri indipendenti torna dal 19 al 23 dicembre, tra le mura dell’atelier autogestito Esc, in via dei Volsci 159

L/ivre nasce sette anni fa dall’esperienza di Critical Book and Wine e ha l’obiettivo di intrecciare l’esperienza di autogestione del centro sociale di San Lorenzo con le produzioni indipendenti di vignaioli e librai. «Volevamo costruire uno spazio di visibilità e diffusione per alcune produzioni enogastronomiche e culturali che spesso stentano a trovare visibilità – racconta Serena, attivista di Esc – Il festival che organizziamo è una sfida a un mercato editoriale sempre più monopolizzato da grandi gruppi e a un mercato enogastronomico che usa il marchio del made in Italy per rendere elitari e irraggiungibili i prodotti di qualità».

L’edizione di L/ivre di quest’anno ripropone un’attenta selezione di vini, liquori e grappe, un ricco assortimento di case editrici e libri per grandi e bambini, una fitta programmazione culturale e musicale. Ma offre anche diverse novità.

@Gaia di Gioacchino

I VINI

Ventitré cantine di vignaioli, cinquantaquattro varietà tra bianchi e rossi, quattordici regioni di origine. Sono i numeri che compongono la carta dei vini di L/ivre 2018. Un’offerta ampia e variegata, ma selezionata con cura.

«I parametri con cui scegliamo i vini sono soprattutto due – spiega Alessandro, attivista di Esc – Uno lavorativo: i vignaioli non mettono in campo meccanismi di sfruttamento e limitano al massimo il lavoro stagionale e interinale. La maggior parte delle cantine sono a conduzione famigliare, nonostante ce ne siano anche di più grandi e conosciute. L’altro criterio riguarda la produzione e la trasformazione del prodotto. I nostri vignaioli coltivano tendenzialmente vitigni autoctoni della zona, in controtendenza con il mercato, e producono “vini sinceri”».

Cosa significa?

«Ci piace definirli così, perché sono prodotti che nella loro quasi totalità evitano i meccanismi di sofisticazione del gusto tanto in voga a livello italiano e globale. Ad esempio, tramite miscugli di diversi tipi di uva e meccanismi di invecchiamento molto intensi. L’80% dei vini proposti a L/ivre sono in purezza e monovarietali, significa che finisce in bottiglia un solo vitigno. Un’altra cosa che non ci interessa è la ricerca spasmodica e fighetta dell’invecchiamento a tutti i costi, che nella produzione industriale avviene attraverso un dispendioso utilizzo di botti e legni particolari. Offriamo vini invecchiati, ma nel rispetto di parametri di sostenibilità».

Nell’edizione di quest’anno saranno presenti quattro nuove cantine. La Brunnenhof dell’Alto Adige, con un rosso Lagrein, vitigno autoctono della regione molto simile al Teroldego, e un Bianco Dolomiti Igt. La cantina Vallorani delle Marche, che propone in mescita la rinomata Passerina e un Marche Igt rosso, un vino corposo, strutturato e con una gradazione alcolica notevole. Ci saranno poi la cantina laziale Riserva della Cascina, con il IX Miglio bianco e rosso, e l’azienda agricola Michele La Luce, della provincia di Potenza, con il famoso Aglianico.

Tra le riconferme storiche si segnala la cantina Aldrighetti, della provincia di Verona, con tre tipi diversi di vino realizzati a partire dalla stessa uva: Valpolicella, Ripasso e Amarone. Tre prodotti di altissima qualità, che nel mercato presentano in genere prezzi difficilmente accessibili.

«Un altro fiore all’occhiello è la selezione di grappe – continua Alessandro – Due vengono dalla cantina piemontese La Viranda, una bianca e una di barbera. Tre dalla cantina Pisoni, del Trentino: due in purezza, di teroldego e nosiola, e una stravecchia. Avremo inoltre i liquori artigianali dell’azienda calabrese Casa Manfredi: alle erbe, alla liquirizia e al bergamotto. Insieme a una sambuca. Quest’anno sarà possibile assaggiare anche la birra Azadi, prodotta dal birrificio del Forte Prenestino per sostenere la creazione del sistemo sanitario nella Siria del Nord, nel Rojava della rivoluzione curda».

@Gaia di Gioacchino

I LIBRI

Tra i banchetti che costeggiano le mura dello spazio sociale di via dei Volsci e sulle «isole» che ne puntellano il centro saranno esposti i libri di 43 case editrici: fumetti, saggi, racconti, romanzi ed editoria per bambini. Anche in questo caso, il principale parametro di selezione è quello dell’indipendenza. Molte le realtà piccole e piccolissime, tra cui Racconti edizioni, Rogas, Lorusso. Presenti anche esperienze più grandi, che distribuiscono in librerie mainstream, come Laterza, DeriveApprodi, Ombre Corte, Bao Publishing (l’editoriale di Zerocalcare) e Becco Giallo.

«Ci piace che L/ivre sia uno spazio aperto a tutti gli editori indipendenti – dice Giuliana, un’altra attivista del centro sociale – Per farlo usiamo un criterio di alternanza tra diverse case editrici. Le novità di quest’anno sono Baba Libri, che si dirige ai più piccoli, Bordeaux, che lavora su narrativa e saggistica con testi su città e sviluppo urbano, e Settenove. Quest’ultima affronta questioni legate al genere e siccome Esc è uno spazio che partecipa al movimento femminista Non Una Di Meno, ci è sembrato importante sostenere questo progetto. Ci sono anche alcune costanti, che in genere sono le produzioni di libri con cui il nostro spazio ha una relazione continuativa durante tutto l’anno, con presentazioni, dibattiti e anteprime».

Nell’edizione 2018, non tutti i banchetti saranno di case editrici. Anche Dinamopress sarà presente con il libro Extracittà. Viaggio nel mondo dell’autogestione romana e un nuovo titolo caldo di stampa: Primo Moroni. Il libraio del movimento. E poi shopper e magliette serigrafate, le tessere dell’associazione di promozione sociale «Dinamo» che sarà attiva dal 2019, con cui potrete sostenere il nostro progetto, e le prenotazioni del libro Tutto in un manoIl disegnare di Antonello Sotgia.

Ci saranno anche i materiali della missione Mediterranea che da ottobre a dicembre ha pattugliato il Mediterraneo centrale per denunciare abusi e abbandoni delle persone in viaggio verso l’Europa. Le bellissime magliette e shopper serigrafate serviranno a contribuire al crowdfunding per far ripartire l’operazione di solidarietà nei prossimi mesi.

Un’altra novità di L/ivre 2018 saranno i gustosi prodotti artigianali dell’azienda agricola Marini. Dalle colline di Montopoli Sabina arriveranno in via dei Volsci: olio, passata di pomodori, creme salate e salse piccanti, miele, pesto di melanzane, carciofi, pomodori e melanzane sott’olio. Sabato, a partire dalle 21, sarà possibile partecipare alla degustazione gratuita dell’olio e degli altri prodotti gastronomici.

LA PROGRAMMAZIONE

Un’altra pagina del ricco menu di L/ivre 2018 è quella della programmazione culturale e musicale. Quasi ogni giorno il festival ospiterà due presentazioni di libri e un concerto. «Il filo conduttore di questa edizione è il tentativo di illuminare il presente attraverso il passato – dice Serena – Inizieremo con È solo l’inizio. Rifiuto, creatività e affetti nel lungo ’68 scritto da autori che non parteciparono a quella rivolta ma ne discutono gli effetti sull’attualità. Sulla stessa linea è il dibattito su Il desiderio dissidente. Antologia dell’erba voglio, che vedrà tre generazioni di attiviste confrontarsi sui temi della scuola e dell’educazione antiautoritaria. Altro appuntamento rilevante, soprattutto per ciò che è recentemente accaduto a San Lorenzo, è la presentazione di Piccola città. Storia comune di eroina, di Vanessa Roghi. Servirà a discutere di come è cambiato l’uso di quella droga, ma anche delle altre polveri, a partire dall’esperienza diretta dell’autrice, figlia di un consumatore».

Sempre nella giornata di apertura, alle 19.30, si terrà una discussione intorno ai temi della città, dell’autogestione e dell’offensiva finanziaria contro gli spazi pubblici con il nostro libro Extracittà, che verrà presentato insieme ad altre due pubblicazioni: R/home, di Giorgio de Finis e Irene di Noto, e Miserie e splendori dell’urbanistica, di Enzo Scandurra e Ilaria Agostini. Venerdì 21, sempre alle 19.30, si parlerà di Europa identitaria con Andrea Palladino, Annalisa Camilli e Guido Caldiron. Mentre sabato alle 18 si torna al clima culturale degli anni Settanta con il fumetto di Cisco Sardano su Freak Anthony, il leader degli Skiantos. Parteciperà Oderzo Rubini, storico produttore del gruppo. Da non perdere le presentazioni tra presente e passato di giovedì 20, Viaggio al termine delle Onlus, con l’autrice Zoe Vicentini e il giornalista Roberto Ciccarelli, e domenica 23, Soldato di un’idea che non può tramontare, con l’autore Guido Farinelli, Sandro Portelli e Roberto Carocci.

«C’è poi una parte del festival tutta dedicata ai bambini – spiega Giuliana – durante tutti e cinque i giorni ci sarà un’area a loro riservata e sarà presente un bagno attrezzato per semplificare la vita ai genitori. Domenica pomeriggio apriremo le porte alle 16, con un’ora di anticipo, per ospitare lo spettacolo di Capitan Calamaio, che lo scorso anno ha fatto cantare e divertire piccoli e piccolissimi».

Infine, ogni serata sarà allietata da cocktail musicali diversi: mercoledì ska-reggae-jazz degli Ayahuasca; giovedì experimental electronic soul con il live di Technoir e il dj set di Mondo Cane; venerdì world electronic con live di Yeahman e dj set di Ant aka a-tweed; sabato Jungla East + Babani records; domenica Ipologica showcase è Pentesilea.

@Gaia di Gioacchino

L/ivre si svolge dal 19 al 23 dicembre in via dei Volsci 159, presso l’atelier autogestito Esc. Apertura tutti i giorni alle 17, la domenica alle 16. Tutte le informazioni sul blog e sulla pagina facebook del festival.