ROMA

In corteo per dire “San Lorenzo non si vende”

Sono passati tre anni da quando il Cinema Palazzo è stato occupato, da cittadini, studenti, precari, artisti, per dire no all’apertura di un casinò. Sono passati tre anni da quando, un intero quartiere si è saldato a quella lotta che è riuscita a cacciare dal proprio territorio un tempio di macchine mangiasoldi.

Il Cinema Palazzo è diventato il Nuovo Cinema Palazzo. Un luogo collettivo, uno spazio pubblico dove, riconoscendosi tra loro, “cittadini, studenti e artisti, ogni giorno, hanno portato avanti un progetto di produzione culturale trasversale e aperta, basata sulla collaborazione, la cooperazione e la contaminazione di linguaggi e competenze”.

Un lungo lavoro di costruzione di uno spazio pubblico capace, da subito di replicarsi in molti altri luoghi del paese ed innescare nel proprio immediato intorno,il quartiere di San Lorenzo, una grande sfida alla città, ai tanti che vorrebbero che si costruisse come “merce”. A partire dalla devastazione dell’abitare. Un progetto che anche con il “nuovo” sindaco sembra continuare. Come prima. Ancora cemento e tanto. Magari da far ingoiare, a chi lo dovrebbe subire, attraverso la cosiddetta progettazione partecipata. Un bluff, un inganno che i cittadini hanno respinto al mittente, dando vita ,dopo il Palazzo, ad una serie di occupazioni di quegli “individui edilizi” oggi dismessi presenti nel quartiere che, i soliti energumeni del cemento, vorrebbero trasformare in nuovi giocattoli per garantire la rendita ai pochi e la miseria ai molti che abitano o frequentano il quartiere.

Nella serata di venerdì 11 i moltissimi, che del Palazzo si sono fatti complici, i tantissimi che lo hanno eletto quale capitale della Libera Repubblica di San Lorenzo hanno dato vita ad un singolare corteo. I molti “mostri urbani”(leggi progetti e realizzazioni edilizie in programma o in atto) sono stati raggiunti e “sanzionati” con i prodotti di una vera e propria Street Art Gallery.

Raggiunti dal corteo questi edifici sono stati accarezzati da decine e decine di affettuosi messaggi sotto forma di “disegni”. Le loro tristi facciate sono state ricoperte da disegni colorati accompagnati da una scatenata musica swing che ha ricordato, mentre si ballava sulla strada, a quegli energumeni affaristi che nel quartiere è in atto un conflitto che oppone alla loro legalità speculativa, alle loro operazioni di rendita, ai loro conti di cemento, la legittimità delle pratiche, di chi vuole costruire una città con l‘obbiettivo preciso di difendere il territorio riscattandolo da tutti quei progetti e processi che tendono di fare di Roma la “città della rendita”.

Il corteo, ingrossandosi passo dopo passo, accogliendo al proprio interno i molti che, scendendo dalle loro case, lo arricchivano con le loro tante storie, ha più volte bloccato la via Tiburtina. Sembrava non volere avere mai fine.

Poi, una volta tornato il corteo al Palazzo, è iniziata la festa. Buon compleanno Cinema. Tutto questo accade a San Lorenzo territorio della Libera Repubblica.