ROMA

Il popolo ezida fra isolamento e resistenza

Per raccontare cosa sta succedendo nell’Iraq del nord attraverso la voce di chi era presente nella delegazione di solidarietà, ne discutiamop con Francesco Brusa della redazione di DINAMOpress e Manolo Luppichini, videomaker e documentarista

“Confinata” nel territorio di Shengal, Iraq nord-occidentale, la comunità ezida è una minoranza culturale e religiosa discriminata da millenni. Poco tempo fa, fra il 2014 e il 2015, ha subito inoltre un vero e proprio genocidio da parte dei fondamentalisti dello Stato Islamico che hanno invaso la zona e lasciato dietro a sé oltre 5mila morti, migliaia di bambine e bambini rapiti e schiavizzati, centinaia di migliaia di profughi.

Solo l’intervento delle milizie curde del Rojava, Ypj e Ypg, e dei combattenti del Pkk ha permesso alla popolazione ezida di sconfiggere l’Isis e riprendere così possesso della terra che abitano da sempre. Ma si tratta di un ritorno difficile: città e villaggi sono semi-distrutti, le persone presenti nell’area sono drasticamente diminuite e le infrastrutture per l’attività agricola gravemente danneggiate. In più, l’Autonomia Regionale del Kurdistan iracheno (Krg) e l’autorità centrale di Baghdad stanno facendo pressioni affinché ezidi ed ezide rinuncino ad autogovernarsi (il 9 ottobre 2020 è stato firmato il cosiddetto “Accordo di Shengal” che prevede il ritiro delle truppe ezide dalle loro postazione).

La comunità di Shengal, infatti, ha deciso dopo il massacro di costruire la propria autonomia: ha creato un Consiglio Autonomo, un’Assemblea del Popolo e ha costituite le proprie truppe di autodifesa, provando ad autogovernarsi secondo i principi del confederalismo democratico ideati da Abdullah Öcalan. Un progetto politico chiaramente inviso anche alla vicina Turchia, che non cessa infatti di bombardare l’area e di esercitare la propria influenza sulla debole autorità irachena per emarginare il più possibile il popolo ezida.
Non è dunque un caso che anche chi prova a portare solidarietà venga ostacolata. Proprio in questi giorni una delegazione internazionale diretta a Shengal è stata bloccata a Erbil, quando non direttamente reimpatriata. A fine maggio, un altro gruppo composto attiviste e attiviste di “Verso il Kurdistan” e da giornalisti è riuscito a raggiungere l’area ezida solo dopo lunghe difficoltà.

Dalle 19:30, a “La Città dell’Utopia” (via valeriano 3f, Roma) , proveremo a raccontare cosa sta succedendo nell’Iraq del nord proprio attraverso la voce di chi era presente nella delegazione. Parleranno:

Francesco Brusa, giornalista e redattore di DINAMOpress

Manolo Luppichini, videomaker e documentarista

L’iniziativa si inserisce all’interno di “Chapter – Challenging Propaganda Through Remember”, progetto di documentazione e rielaborazione del patrimonio comunicativo dei movimenti di resistenza europei contro il nazifascismo. Introduce Sci-Servizio Civile Internazionale.

A seguire, apericena presso La Città dell’Utopia