Il mercato-non-mercato

Il primo mercato-non-mercato di Scup e Reset. Sperimentare mutualità conto il liberismo.

Ci sono molti modi con i quali misurare un’iniziativa pubblica. Scup (Sport e cultura popolare) e Reset (laboratorio al quale aderiscono cooperative e associazioni), promotori del mercato EcoSolPop presso l’occupazione di via Nola, a Roma, sceglieranno nei prossimi giorni i loro parametri, si metteranno seduti intorno a un tavolo e scambieranno informazioni e opinioni sulla giornata di domenica 2 dicembre.

Forse ci sarà qualcuno che dirà grazie, chi vorrà condividere stupore, chi si lamenterà di qualcosa e chi immaginerà come rendere ancora più popolare e piacevole questo spazio di cambiamento sociale. Se tra i parametri ci saranno la partecipazione e l’«umore dei promotori di domenica sera», ci sono buone probabilità che a Roma si parlerà a lungo di questo mercato-non-mercato e altri (piazze, centri sociali, associazioni, teatri e cinema occupati…) si renderanno disponibili ad ospitarlo. Il numero alto di partecipazione annunciato via facebook non aveva illuso nessuno ma certo l’altissimo numero di cittadini che ha scelto di passare del tempo all’occupazione fino al tardo pomeriggio (per il pranzo i cuochi sono stati costretti agli straordinari) ha sorpreso molti.

I temi quotidiani del vivere, del fare, di come affrontare i bisogni veri in modo critico, sono quasi sempre ritenuti estranei alla formale attività politica. Ma EcoSolPop, come altre esperienze analoghe diffuse nelle città di tutto il mondo, ha messo in discussione ancora una volta quell’idea. Lo ha fatto con il suo mercato composto da oltre cinquanta stand di artigiani e produttori di agricoltura naturale, la biblioteca, lo spazio bambini (con i giochi da cortile e le letture animate), l’osteria, il lancio del Gas, il laboratorio della decrescita, l’assemblea e lo «spazio gratuità». Un mercato demercificato promosso senza risorse da persone creative e liberamente associate che non aspettano il cambiamento dall’alto, ma si impegnano a costruire il nuovo mondo tra le macerie del vecchio.

Chi ha promosso questa giornata e chi ha partecipato sembrava dire «non siamo affatto soli». Il grido contro il liberismo e la capacità di sperimentare mutualità mostrata da Scup e Reset sono parte di un grande coro di dissenso. Questa è la loro e la nostra speranza.

da Comune-info Foto Alessandro Di Ciommo