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Il confine come metodo

Un incontro del percorso di ricerca «Affrontare la crisi: saperi e strumenti alla prova», che intende mettere in tensione l’organizzazione dei saperi e dei modelli conoscitivi. Il 14 gennaio a Roma incontro con Sandro Mezzadra e Brett Neilson, autori del libro “Border as Method, or, the Multiplication of Labor”.

L’ultima serie de Il trono di spade si è chiusa alla «barriera»: il luogo più arcano e misterioso di tutta questa saga, teatro anche della nuova, attesa stagione. Ma i confini non sono solo al centro di questa fiction. È il caso di dirlo: oggi la realtà supera la fantasia.

I confini sono oggi tra i maggiori protagonisti delle trasformazioni che coinvolgono sia lo spazio globale che il contesto europeo: è proprio attraverso i confini che è possibile comprendere questo spazio politico, caratterizzato dal rafforzamento delle frontiere esterne dell’Unione Europea e dalla parallela moltiplicazione di confini interni. Se il territorio dell’Europa lo si può comprendere solo a partire dalle sue frontiere mobili che definiscono allo stesso tempo lo spazio del controllo e dell’eccedenza, motore di un regime di mobilità della forza lavoro a scala globale, è sui suoi confini che si osserva la crisi del mondo che conosciamo, dove nuovi attori entrano in gioco e un’originale geografia globale si sta sviluppando. Con la loro capacità di connettere quanto di escludere, di includere in modo differenziale quanto di separare, è dai margini, dai bordi e dalle periferie che oggi, nelle nostre città, è possibile osservare il funzionamento e la macchina di gestione del capitalismo globale.

Mercoledì 14 gennaio alle 18.30 Sandro Mezzadra e Brett Neilson, autori del libro Border as Method, or, the Multiplication of Labor (ed. Duke University Press) e tradotto recentemente da il Mulino, presenteranno il loro lavoro alla Biblioteca Angelica di Roma, fondata nel 1604 e prima biblioteca d’Europa aperta al pubblico.

«Il confine si è iscritto al centro stesso dell’esperienza contemporanea. Non siamo soltanto di fronte a una moltiplicazione dei diversi tipi di confine, ma anche al riemergere della profonda eterogeneità del campo semantico del confine. Delimitazioni simboliche, linguistiche, culturali e urbane non sono più articolate in modi fissi dal confine geopolitico. Piuttosto si sovrappongono, si connettono e disconnettono in modi imprevedibili». Così scrivono Sandro Mezzadra e Brett Neilson, con cui discuteremo di confine come «strumento epistemico», utile a osservare l’articolazione spaziale, la produzione di sapere e le tensioni del nostro tempo. Come opera il confine? Come funziona questa istituzione?

Questo primo incontro apre le attività della ricerca «Affrontare la crisi: saperi e strumenti alla prova», che approfondisce il tema della crisi mettendo in tensione alcuni degli assunti dell’organizzazione dei saperi e dei modelli conoscitivi. La crisi, allora, non è solo economica, politica o sociale, ma investe tanto il sapere che gli strumenti della scienza e dell’arte, e può essere affrontata a patto di interrogare le categorie stesse con cui ordiniamo la nostra esperienza, senza dare per scontato quanto siamo abituati a considerare come prestabilito.

Affrontare la crisi problematizzandone i metodi, i valori e i criteri della produzione artistica e della ricerca scientifica vuol dire, in un certo senso, situarsi al loro confine moltiplicandolo: come oggetto di ricerca capace di mettere in tensione la relazione tra soggetto e oggetto di studio, come strumento conoscitivo e come luogo da attraversare.

Questa ricerca è parte di Studio Roma, programma animato dall’Istituto Svizzero di Roma che interroga la produzione di sapere dentro e fuori l’accademia, esaltando le differenze e le sovrapposizioni tra istituzioni in un continuo di luoghi, funzioni e geografie. Al di là di ogni caricatura accademica, le sue attività sono sperimenti dove testare i valori e i rapporti di forza necessari alla loro messa in discussione. Un invito a immergersi nelle turbolenze prodotte quando si rendono espliciti i conflitti latenti e potenziali che attraversano le gerarchie del sapere.

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Sito di Studio Roma

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