EUROPA

Guardia Costiera libica sequestra pescherecci italiani. Mediterranea offre aiuto

Martedì 9 ottobre, intorno alle 20, la Guardia Costiera libica ha fermato due imbarcazioni italiane: la motopesca “Matteo Mazzarino” e il peschereccio “Afrodite Pesca”. Entrambi di Mazzara del Vallo. Sono accusati di aver sconfinato in un’area di pesca protetta interna alle acque territoriali libiche.

La motovedetta di Tripoli avrebbe avvicinato le barche esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Pare che nessuno tra i 14 pescatori presenti a bordo, italiani e tunisini, sia rimasto ferito. Le due imbarcazioni, però, sono state costrette a far rotta verso il porto di Ras Al Hilal. Al momento si trovano sotto sequestro. 

Non si tratta del primo episodio di questo tipo. Gli scontri con i libici rispetto al tema della pesca e dei presunti sconfinamenti si sono ripetuti negli anni e sono diversi i casi di imbarcazioni fermate e sequestrate.

Nel frattempo, appresa la notizia, la nave Mare Jonio, che si trova davanti alle coste libiche nell’ambito della missione di monitoraggio della Piattaforma Mediterranea, si è immediatamente dichiarata disponibile «a collaborare con il Governo italiano e con le autorità competenti per fornire assistenza ai due pescherecci e ai nostri connazionali trattenuti in queste ore in Libia». 

Dalla nave impegnata a rompere il silenzio sulla strage di migranti che continua senza sosta nel Mar Mediterraneo, denunciano: «Questo episodio conferma che la Libia, nelle sue diverse e contrapposte milizie e forze che detengono il potere, non può essere considerata in nessun modo un interlocutore per l’Italia. Il nostro Governo ha grandi responsabilità nell’avere attrezzato e finanziato le autorità di un simile paese delegando loro la gestione di migliaia di vite umane e contribuendo a mettere in pericolo, come dimostra l’episodio di oggi, anche chi lavora in questo tratto di mare». 

A giugno dello scorso anno il Ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva donato 12 motovedette alle autorità di Tripoli per aiutarle nel contrasto dei flussi di persone in fuga dai lager libici. E se tra quelle ci fosse proprio la motovedetta che ha fermato e sequestrato i due pescherecci italiani?