Grillo-Casaleggio e il reato di clandestinità

Una mossa giusta dei senatori M5S e la scomunica dei mancati burattinai.

Una scena outtake di Tarantino: Grillo e Casaleggio si aggiustano con difficoltà i cappucci, causa barbone e capelli fluenti, montano a cavallo e via con la caccia ai clandestini, quelli che si scopano le nostre donne, arrubano i posti di lavoro e ci fanno pure perdere voti. Cazzo, «è un problema di merito e di metodo», se e come castrarli, quando batterli e con quante sferzate. E che, vili portavoce, «vi arrogate decisioni così importanti su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarvi con nessuno» (cioè con noi), intendete «sostituirvi all’opinione pubblica, alla volontà popolare “educare” i cittadini»? Non sia mai, la nostra pratica comune è di seguire l’opinione degli strati più arretrati fra coloro che ci seguono. «Il M5S e i cittadini che ne fanno parte e che lo hanno votato sono un’unica entità» di cui noi, Grillo e Casaleggio, siamo gli esclusivi interpreti autorizzati, mica i senatori che parlano a titolo personale, seguendo la loro coscienza, «senza verifica formale all’interno» – in realtà il gruppo aveva vantato ufficialmente il risultato, dimenticando di consultare preventivamente i guru, quale sbaglio…

Per una volta, i senatori del M5S avevano con un colpo solo centrato tre obbiettivi: 1) entrare in sintonia con il sentimento razionale dell’opinione pubblica, indignata per il massacro di Lampedusa e per l’incriminazione dei superstiti e soccorritori, 2) condurre un’iniziativa parlamentare egemonica e vittoriosa con l’avvio (sia pure timido e parziale) della cancellazione del reato di clandestinità, 3) lanciare un siluro micidiale alla larghe intese, spaccando fra Pd e destre (falchi Pdl e Lega) e azzittendo gli alfaniani. Un’operazione così riuscita rischiava di autonomizzare i parlamentari M5S rispetto alla cupola della setta e a distinguere la parte democratica (maggioritaria) degli eletti e degli elettori dalle allucinazioni reazionarie del duo Grillo-Casaleggio. Essi sono dunque intervenuti con un blog terroristico, mostrando in cosa consiste il vincolo di mandato richiesto agli eletti, cioè l’obbedienza ai capricci di due non eletti, che impongono a gente migliore di loro il mantenimento ottuso di un “programma” accuratamente sganciato dal presente e dalle altre tendenze politiche, troppo spesso ridotto alla (corretta) deprecazione degli sperperi della casta e all’esibizione di scontrini e formalismi, aggiornato infine con furori manettari.

Anzi, sin dall’inizio il programma era confezionato in modo da riflettere passivamente le pulsioni viscerali vere o presunte degli elettori più retrogradi. Non ne faceva parte l’abolizione del reato di clandestinità (Grillo era solito sbraitare contro quelli che non se ne stanno a casa loro, i non-italiani), reato del resto «presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti», dunque scudo di civiltà, la cui soppressione ci avrebbe alienato molti voti di cittadini illuminati e caritatevoli, riducendoci a «percentuali da prefisso telefonico». Vogliamo raccattare voti, mica educare le masse! Aggiungendo con spiccata originalità di pensiero, «nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice “La clandestinità non è più un reato”». Ci manca solo una coda di offese scimmiesche a Boldrini e Kienge.

Certo che il senso è quello: la clandestinità non è più un reato, l’Italia sta diventando un paese civile, l’accoglienza e il meticciato fanno crescere. Grave, no? Funzionerà la comunica o il carisma di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio farà la fine miseranda di quello di Berlusconi?

Gli elettori grillini e perfino i loro eletti (se resisteranno alla sconfessione) sono però migliori dei loro aspiranti burattinai, il cui blog abbiamo fin troppo diffusamente trascritto. Prima di sciacquarci le mani.

Django e Dr. King Schultz, vi invochiamo! Sbaragliate il Ku Klux Klan e riscuotete le taglie!