PRECARIETÀ

“Grève sociale” per cambiare l’Europa: CLAP ci sarà

Le Camere del Lavoro Autonomo e Precario andranno a Parigi per partecipare allo sciopero generale contro la Loi Travail convocato il 28 aprile.

Quando il 31 marzo scorso la grève générale contro la Loi Travail si è trasformata nell’occupazione permanente di Place de la République, un fatto nuovo è accaduto in Europa, e non solo a Parigi. Un vero e proprio evento, di grande importanza per tre motivi principali.

In primo luogo perché le forme dello sciopero sociale, già prevalenti nelle lotte anti-CPE della primavera del 2006, hanno incontrato Puerta del Sol e il 15M spagnolo (2011): la resistenza, giovanile ma non solo, al processo di precarizzazione del lavoro si è combinata con la ricerca, costituente, di nuova democrazia. In secondo luogo perché il rifiuto delle politiche di austerity, così rilevante nei paesi del Sud, ha finalmente contagiato anche la Francia. In terzo luogo perché si è trattato di una risposta sociale del tutto inaspettata al clima imposto dagli attentati dello scorso novembre e dall’État d’Urgence conseguente.

Da Parigi, e dalla Francia, sono dunque giunti messaggi inequivocabili: per difendere i diritti di chi lavora è necessario, anche, ripensare le forme della decisione politica; nessuno Stato europeo, neanche quello apparentemente più solido, è immune dall’austerity e dalla gestione neoliberale della crisi; combattere la guerra, dentro e fuori i confini continentali, significa estendere i diritti, riconquistare la democrazia.

Non siamo per nulla certi che le lotte di queste settimane e i movimenti in Europa siano all’altezza della sfida che i messaggi parigini ci stanno indicando. Ma sappiamo che occorre provare, tentare di essere all’altezza di ciò che ci accade. Non è la prima volta che andiamo in Francia a «prendere appunti»: così accadde negli anni Novanta, seguendo il ritmo della lotta vincente contro il salario d’ingresso (1994), di quella dei trasporti (1995), di quelle degli chomeurs (1997); così ancora nella primavera del 2006. Ci torniamo giovedì 28 aprile, durante il nuovo sciopero generale, consapevoli che non si tratta più di censire una vicenda “nazionale”, ma di interrogare la circolazione europea delle lotte, la conquista transnazionale dello sciopero, l’insistenza metropolitana della democrazia. Lo stesso interrogativo che ci siamo posti lo scorso ottobre a Poznan, nel primo Transnational Strike Meeting, e poi animando la mobilitazione del Primo marzo. Le lotte francesi dei prossimi giorni, fino al 15M europeo, sono una straordinaria, nuova occasione per continuare a sperimentare.