ROMA

«Fate sbarcare la Alan Kurdi», flashmob al Viminale

Azione al ministero dell’interno per chiedere di autorizzare lo sbarco della nave Alan Kurdi. La rete Restiamo Umani torna a farsi sentire

Una quindicina di attiviste e attivisti della rete Restiamo Umani hanno organizzato un flash mob questa sera davanti al Viminale. Hanno esposto degli striscioni con le scritte «Naufragi di Stato», «Diritti annegati» e «Stay human».

Gli attivisti hanno chiesto che venga concessa immediatamente l’autorizzazione a entrare nelle acque territoriali italiane alla nave Alan Kurdi, che si trova ormai nei pressi di Lampedusa. L’imbarcazione della ong tedesca Sea Eye ha salvato da un naufragio 60 persone, tra cui molte donne e bambini e ha chiesto di poter entrare nel più vicino porto sicuro: l’Italia.

Il governo ha ricominciato con i soliti proclami via twitter al fine di impedire alla nave di entrare nel nostro paese e mettersi finalmente al sicuro. Il ministero degli interni ha anche emanato una direttiva che definisce l’ingresso della Sea Eye in acque italiane una minaccia alla sicurezza nazionale. Intanto a bordo donne e bambini hanno rifiutato l’offerta di scendere: vogliono mantenere i legami con la loro famiglia. Dicono che nessuno deve restare indietro.

Il razzismo del governo, secondo gli attivisti della rete Restiamo Umani, è «inaccettabile e scandaloso». Attivisti e attiviste promettono che continueranno a fare pressione politica perché l’Italia accolga tutte le persone in fuga da guerre, violenze e cambiamenti climatici che rischiano la vita attraversando il Mediterraneo.

Foto di copertina di Milos Skakal