«Famo lo stadio». L’affare romano da non dimenticare

A un anno dalle elezioni amministrative, la sindaca Virginia Raggi spinge per approvare la convenzione che permetterebbe il prossimo anno la posa della prima pietra dello stadio della Roma. Un progetto di cui si parla da otto anni e che rischia di stravolgere per sempre l’urbanistica nell’area dell’ex ippodromo di Tor di Valle, terminale a ridosso del fiume Tevere nel quartiere della Magliana. Osteggiato per questo dall’ex assessore della giunta Raggi, Paolo Bernini, poi costretto alle dimissioni, dalle associazioni e dai comitati territoriali. Un affare come pochi, invece, per le banche come Unicredit, i costruttori come Luca Parnasi e politici del Movimento Cinque Stelle come Marcello De Vito, attuale presidente dell’Assemblea capitolina e tuttora sono sotto processo davanti al tribunale di Roma, imputato di corruzione proprio per la vicenda dello stadio