DIRITTI

Assemblea pubblica al centro donne Dalia #NiUnaMenos

Giovedì 7 luglio alle ore 18.30, contemporaneamente al primo consiglio comunale, la rete Io Decido ha lanciato un’assemblea pubblica davanti al Centro Dalia a rischio chiusura in via del Pigneto 22.

Negli stessi giorni in cui si consumava il femminicidio di Sara Di Pietrantonio, la città di Roma veniva a conoscenza di un fatto grave quanto paradossale: 3 centri antiviolenza rischiano la chiusura, per questioni legate alla revoca degli spazi loro assegnati (centro Rosaria Lopez e Donatella Colasanti a Torre Spaccata, centro Donna L.I.S.A. a Vigne Nuove, centro Assolei a Trastevere); mentre lo sportello SOS Donna h24, scaduto l’affidamento e non rinnovato il bando, chiuderà il prossimo lunedì 27 giugno. Altri spazi che autogestiscono servizi per le donne che vogliono affrancarsi da relazioni violente o umilianti (la casa delle donne Lucha y Siesta a Cinecittà, lo sportello Una stanza tutta per sé a Ostiense nello spazio autogestito delle Cagne Sciolte, il centro Dalia al Pigneto) rischiano sgomberi o subiscono distacchi delle utenze.

A fronte del dato drammatico di una donna uccisa ogni 3 giorni e di migliaia di casi ancora sommersi di violenza di genere, la rete romana Io Decido ha lanciato un allarme alla città e alla neo-sindaca di Roma. Cosa succederebbe se quei già troppo pochi spazi gestiti da donne per altre donne venissero chiusi? Perché, nella città di Mafia Capitale e Affittopoli, a essere colpito è chi fa un uso sociale del patrimonio, costruendo ogni giorno sostegno, solidarietà, cultura antisessista e antirazzista? Cosa c’entrano la legalità e la trasparenza con la giustizia sociale, se a pagare è la città solidale?

Dopo l’assemblea del 16 giugno in piazza dell’Immacolata, venerdì 24 giugno ci siamo ritrovate in centinaia al Campidoglio per dire: “non una di meno”, insieme siamo più forti e difenderemo i nostri spazi, i nostri progetti, la nostra autonomia, il nostro sapere. Con coperchi e fischietti abbiamo gridato forte “contro i vostri bandi, la nostra banda!”, che accorda insieme tanti strumenti diversi, invece di farli stonare mettendoli in competizione tra loro.

Abbiamo chiesto alla sindaca Raggi di incontrarci per porle le nostre richieste e rivendicazioni: – bloccare la chiusura dei centri antiviolenza, in quanto servizi insostituibili ed essenziali; – impedire l’interruzione del servizio Sos Donna h24 (è la Convenzione di Istanbul che impone che questo tipo di servizio debba essere continuativo, pena l’inefficacia); – assicurare la continuità e la stabilità dei progetti attivi in città e delle metodologie di intervento sedimentate negli anni.

Come riportato su molti quotidiani (ma come incomprensibilmente smentito dall’edizione della sera del tg3 del 25/6/2016) Raggi ha ricevuto una delegazione di donne della rete Io Decido e dei centri antiviolenza che, insieme alla rete, si sono mobilitati. Nel corso dell’incontro, la neoeletta sindaca ha affermato di ereditare una situazione complessa e da approfondire, su cui non ha margini immediati di intervento. Ha tenuto comunque a precisare che la tutela dei centri antiviolenza è per lei una priorità. Ha affermato inoltre che provvederà al più presto a mettere in atto le misure necessarie alla pronta riattivazione del servizio di assistenza Sos donna h24.

Riceviamo con favore queste affermazioni e le accogliamo come dichiarazioni non solo di circostanza. Tuttavia non rimarremo inermi ad aspettare, c’è bisogno di atti concreti e immediati, che continueremo a chiedere con forza. Per questo GIOVEDÌ 7 luglio alle ORE 18.30, contemporaneamente al primo consiglio comunale, ci riuniremo in ASSEMBLEA PUBBLICA davanti al CENTRO DALIA in via del Pigneto 22.

Rete Io Decido

#GuerraAllaGuerra

#NiUnaMenos

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