ROMA

A Roma è Clap and Go Festival

A Casale Garibaldi dal 31 maggio al 2 giugno tre giorni di festa, dibattiti, cinema, teatro, musica, laboratori, visioni, racconti per sostenere le Camere del Lavoro Autonomo e Precario, dal 2013 sindacato sociale che organizza e difende il lavoro senza tutele

Mancano solo poche ore all’inizio della seconda edizione di “Clap & Go! 2019”, il festival delle Camere del lavoro autonomo e precario. Come lo scorso anno la cornice dell’evento sarà lo splendido Casale Garibaldi, spazio sociale e parco annesso, a metà strada tra Centocelle e Torpignattara, semiperiferia est di Roma.

La programmazione combina live musicali e reading teatrali, un appuntamento speciale del mercato Terra-Terra e dibattiti intorno alle moderne condizioni di lavoro e sfruttamento, street food e proiezioni di film e documentari.

Si apre venerdì 31 alle 18 con la presentazione di un’opera murale realizzata dal collettivo messicano Lapiztola, si chiude nel tardo pomeriggio di domenica con un momento poetico dedicato a Nanni Balestrini e un interessante dibattito su “nuove schiavitù e libertà di movimento”.

La tre giorni sarà occasione di incontrare e conoscere le tante attività e vertenze che le Clap, nate nel 2013, portano avanti con passione in maniera volontaria e militante. Battaglie che interessano i settori della sanità, dell’accoglienza, della cultura e il mondo delle finte cooperative, sbarcate anche dentro alcune grandi società.

Come Sogesid, che svolge attività per il ministero dell’ambiente e della tutela del mare e del territorio ed è finita nel mirino del governo Lega-5 Stelle. Qui le Camere del lavoro autonomo e precario stanno dando battaglia da mesi in sostegno ai lavoratori che rischiano il posto e per la prima volta hanno strappato alcuni eletti all’interno delle Rsu ottenenendo il 25% dei voti. O come in Anpal servizi, la famosa vertenza dei “precari che ricollocano i disoccupati”, dove Clap supporta le mobilitazioni del Coordinamento precari Anpal che dopo lunghissimi anni di precarietà pretende stabilizzazioni e certezze lavorative e contrattuali.

Partecipare al festival significa sostenere questo «paziente lavoro di tessitura di un processo di sindacalizzazione di nuova natura», come scrivono gli attivisti nel testo di lancio marcando la differenza rispetto alle forme sindacali ormai consolidate. L’indipendenza economica è condizione indispensabile dell’indipendenza politica e sindacale.