ITALIA

#CIVEDIAMOINGIRO arriva a Roma

Il Giro d’Italia che ha contribuito a lavare il volto pubblico dello stato israeliano arriva nella capitale, ma la voce della Palestina si è fatta sentire per tutto il percorso

Alla fine il Giro della Vergogna volge alla conclusione. Molte organizzazioni della società civile nonché i collettivi solidali di tante parti d’Italia hanno a lungo protestato per la scelta degli organizzatori della corsa ciclistica di far iniziare il percorso in Israele, per “omaggiarlo” del suo “compleanno”, cercando così di lavare la facciata pubblica dello stato sionista. Vale la pena ricordare che Israele, violando ripetute Risoluzioni ONU, mantiene l’occupazione della West Bank, l’assedio di Gaza e un regime di apartheid nei propri territori. Nell’ultimo periodo lo stato sionista si è impegnato in una campagna repressiva contro una iniziativa popolare della popolazione di Gaza denominata Grande Marcia del Ritorno

Dal 30 marzo – Giornata della Terra e inizio della Grande Marcia del Ritorno – i cecchini israeliani hanno ucciso oltre 100 palestinesi, compresi 12 bambini e ne hanno feriti più di 12.000. Il numero di feriti è più alto di quello totale registrato nei due mesi di offensiva militare israeliana Margine Protettivo del luglio-agosto 2014.

Già altre volte lo sport è stato utilizzato come maschera per occultare gravi fatti politici. Così fu con i mondiali nell’Argentina della dittatura del 1978 e pure le Olimpiadi del 1936 a Berlino. Nel caso del Giro, va denunciata la complicità italiana – in particolar modo il Gruppo Editoriale RCS, organizzatore principale – che ha portato in Israele la propria corsa ciclistica per eccellenza, e questo senza pure nominare i Territori Occupati Palestinesi, attraverso i quali la corsa è pure transitata.

Domenica 27 vi sarà la conclusione della corsa a Roma.

Durante quasi tutte le tappe delle 4 settimane di Giro, collettivi e movimenti di solidarietà hanno esposto bandiere, striscioni, cartelli, hanno gridato il proprio supporto alla causa palestinese, incontrando a volte anche la repressione poliziesca come a Catania.

In vista di domenica, la Questura ha dichiarato una “zona verde” interdetta alle manifestazioni in tutto il centro di Roma. Gli attivisti promettono invece che la coloreranno di verde, rosso, bianco e nero, i colori della Palestina.

 

Si invitano tutte e tutti a:

– Invadere i propri territori di scritte, striscioni, volantini, cartelli a sostegno della campagna #CiVediamoInGiro e #CambiaGiro.

– Partecipare alla Critical Mass per un uso giusto della bici, che partirà alle 18.30 da piazza Vittorio venerdì 25 maggio.

– Scendere in piazza al Circo Massimo domenica 27 maggio alle 15.55, dove al momento giusto la Palestina che resiste si paleserà con i suoi colori e i suoi simboli.

 

Per ulteriori informazioni, qui l’evento facebook e qui i materiali di campagna