ROMA

Dopo Casal Bruciato un esposto delle associazioni contro la propaganda razzista di CasaPound

Un gruppo di associazioni della capitale ha presentato un esposto contro l’estrema destra di CasaPound e la violenza xenofoba che impunemente ha messo in campo a Casal Bruciato, decidendo di portare la battaglia contro la propaganda razzista anche in tribunale.

Un esposto presentato in Procura di Roma contro chi propaganda odio razzista e con la violenza tenta di impedire ai cittadini di impedire di esercitare i propri diritti, solo perché rom o migranti. È la strada scelta, affianco alle mobilitazioni e alla solidarietà concreta al fianco di chi è preso a bersaglio dalla propaganda xenofoba dell’estrema destra, da alcune associazioni nella capitale contro CasaPound. La Campagna LasciateCIEntrare insieme a Nonna Roma, Sportello Tuteliamoci-Astra 19, A buon diritto, Alterego-Fabbrica dei Diritti, Baobab Experience, Adif, Arci Roma, Focus Casa dei diritti sociali, Lunaria e molti singoli e privati cittadini, hanno firmato insieme l’esposto per denunciare la “gravità di quanto sta avvenendo a Casal Bruciato e a Roma“, spiegando come i media “non sempre hanno evidenziato in modo adeguato quanta violenza fosse contenuta in talune manifestazioni“, presentate troppo spesso come spontanee esplosioni di rabbia e non come organizzate dai gruppi di estrema destra con un appoggio dei residenti esiguo.

Risulta inspiegabile l’atteggiamento delle forze dell’ordine che, non intervenendo tempestivamente e nemmeno in seguito alle evidenti violazioni degli esponenti di CasaPound, hanno reso possibile ai loro esponenti di agire indisturbati per più di due giorni.  Quelle stesse forze dell’ordine che, in tenuta antisommossa, hanno ostacolato gli attivisti ed i cittadini giunti ieri sul posto per dimostrare tutta la loro solidarietà alla famiglia colpita da questa ignobile vicenda”, si legge nel comunicato. L’obiettivo dell’azione legale parte dalla “necessità di non poter lasciare impunite le azioni di queste organizzazioni neofasciste“, che si sono palesate “in tutta la loro violenza nei contro della famiglia rom assegnataria di un alloggio popolare”, portando così la battaglia della società civile in tutte le sedi possibili.

L’inquietante presenza di un gazebo fisso di CasaPound sotto l’abitazione, gli insulti razzisti, le violente aggressioni verbali e le pesanti minacce non possono essere legittimati come mere azioni di “protesta”, configurando gravi reati che vanno dalla violenza privata, alle minacce, alla propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale fino all’ apologia del fascismo ed a manifestazioni fasciste. – prosegue la nota – Per questo come associazioni abbiamo deciso di presentare un esposto, per ribadire che non ci faremo intimidire ulteriormente e che non lasceremo alcuno spazio a chi intende cavalcare e fomentare l’ondata d’odio che si sta diffondendo nel nostro Paese“.