ITALIA

Carpi, settantenne ammanettato e denunciato per uno striscione contro Salvini

Umberto Fazzi ha 71 anni, è in pensione dopo una vita di lavoro da operaio. Vive a Carpi e fa parte del centro di documentazione Iskra. Martedì scorso è salito sul tetto della casa di alcuni parenti, a pochi passi da una piazza da cui di lì a poco Salvini avrebbe tenuto un comizio elettorale, per contestare il ministro dell’Interno. Era armato di un megafono e di uno striscione. Due agenti lo hanno raggiunto, ammanettato, portato in questura e denunciato. Questo è il suo racconto

Cosa è successo?

Quel giorno sono stato fermato due volte. La prima alle 3 e poi alle 5, sempre dalla Digos. Mi han trattenuto ogni volta per circa mezz’ora. Poi al pomeriggio sono salito su un tetto adiacente a dove Salvini avrebbe dovuto fare il comizio. Ho srotolato uno striscione e con un megafono ho gridato dei messaggi sull’antifascismo, sui diritti negati, sulla disgregazione sociale e sulla violenza contro i migranti. Tutte cose che sappiamo benissimo e abbiamo gridato tante volte. E poi anche altro, ad esempio che in un paese normale non verrebbe arrestato un sindaco e allontanato dalla sua città solo perché ha praticato la solidarietà con i migranti.

E dopo?

Una mezz’oretta più tardi sono arrivati due agenti della questura. Sono saliti sul tetto. Mi hanno schiacciato giù e ammanettato. Mi hanno sequestrato lo striscione, facendomi anche una certa violenza iniziale. Poi hanno capito che non era il caso, visto che gli dicevo che eravamo su un tetto, che non serviva e di stare calmi. Mi hanno ammanettato e portato giù in strada. Sotto un portico vicino a dove c’era il comizio. Quindi la gente ha visto che ero ammanettato, nonostante loro abbiano cercato di nascondere le manette. Successivamente me le hanno tolte e mi hanno portato in questura. Dove mi hanno tenuto fino a mezzanotte.

Hai ricevuto delle denunce?

Mi hanno denunciato in base all’articolo 654 del codice penale che si riferisce al reato di “Grida e manifestazione sediziosa”. In realtà, si tratta di un reato depenalizzato, che nel caso di condanna comporterebbe solo una multa. Comunque è partito un periodo di indagine e non è escluso che mi vengano contestati anche altri reati. Per esempio per quello che c’era scritto sullo striscione, che era una critica nei confronti delle istituzioni.

Secondo te questo comportamento denota nervosismo per le tante contestazioni che Salvini ha iniziato a ricevere?

Io ho 71 anni e la violenza che ho subito mi sembra completamente fuori luogo. Rispecchia comunque i tempi che stiamo vivendo. C’è poco di strano. Evidentemente è un atto di nervosismo al loro interno. Fanno queste prove di forza, che gli si ritorceranno contro, perché stanno alimentando un clima che non è affatto bello. La risposta da parte loro può essere solo repressiva, ma questa cosa può innescare un meccanismo di ricostruzione politica e culturale che io mi aspetto ci sia. O almeno lo spero.