DIRITTI

C’è un giudice a Torino

La libertà di opinione, oltre che di manifestazione, è particolarmente cara a certi giudici torinesi, alla Stampa e al seppellito ceto pieddino di Torino. Leggi l’appello per la libertà di ricerca, per aderire: appelloricerca@gmail.com.

Prima ancora della vendetta giudiziaria per il cambio di sindaco, è arrivata una sentenza di prima istanza che muoverebbe al riso, se non costituisse un precedente pericoloso per la libertà di ricerca e di espressione.

Il 15 giugno 2016, il tribunale di Torino, su richiesta del procuratore A. Rinaudo (otto mesi), ha condannato Roberta Chiroli, ex studentessa di antropologia di Ca’ Foscari, a 2 mesi di carcere con la condizionale per i contenuti della sua tesi di laurea, conseguita nel 2014. La condanna è stata attribuita all’utilizzo, nella sua tesi di laurea sui No-Tav, del “noi partecipativo”, interpretato dall’accusa come “concorso morale” ai fatti descritti (assalto al cantiere di Chiomonte, estate 2013), malgrado non figuri in foto di reato.

Immaginiamo qualche sviluppo consequenziale.

La Procura di Torino ha inviato un avviso di garanzia per concorso morale allo scrittore Howard Fast, allo sceneggiatore Dalton Trumbo e al regista Stanley Kubrick per il film Spartacus, in particolare per la scena in cui tutti gli schiavi dichiarano di essere Spartaco, ciò che suggerisce una specie di “noi partecipativo” degli autori alla rappresentata rivolta contro i poteri costituiti, sebbene non figurino nelle riprese filmate. Malgrado le difficoltà di recapito agli interessati, non più risultanti residenti e in vita, la procura, sia sempre lode a Violante e Caselli, ritiene che tale procedura possa scoraggiare temerarie tesi di laurea propense ai no-Tav.

Si è formato un gruppo di lavoro per scovare consimili incitamenti sediziosi e di apologia di reato – gruppo intitolato a Erri De Luca, come omaggio al valore sfortunato del procuratore Rinaudo in altro caso. Una prima selezione di massima comprende:

S. M. Ejzenštejn, La corazzata Potiomkin (a parte l’apologia di insubordinazione militare, la scena dei vermi potrebbe sembrare allusiva a una direzione Pd).

W. Disney, Cenerentola (apologia di disobbedienza familiare e possibile allusione nella fata Smemorina alle promesse di Renzi, al Bibbidi Bobbidi Bu degli 80€ e alla finale retro-trasformazione della carrozza in zucca).

N. Machiavelli, Istorie fiorentine, in particolare libro III, 13, per il discorso in prima persona (dunque partecipativo) del Ciompo, che temerariamente non solo invita alla violenza ma altresì sostiene che «Convienci pertanto a volere che ci sieno perdonati gli errori vecchi, farne de’ nuovi, raddoppiando i mali, e le arsioni e le ruberie multiplicando, e ingegnarsi a questo avere di molti compagni, perché dove molti errano niuno si gastiga, e i falli piccoli si puniscono, i grandi e gravi si premiano… Il multiplicare adunque ne’ mali ci farà più facilmente trovare perdono, e ci darà la via ad avere quelle cose che per la libertà nostra di avere desideriamo». Chiara istigazione a reati associativi, devastazione e saccheggio!

C. Mastrocinque, Totò, Peppino… e la malafemmina, in particolare per il dialogo che inizia “Noio volevòn, volevàn savuar”, che non configura uno specifico reato ma certamente suggerisce il noi partecipativo, de cuius.

Torniamo alla serietà. Sta girando un appello cui invitiamo caldamente di aderire:

appelloricerca@gmail.com.

Leggi anche il comunicato del coordinamento dei ricercatori non strutturati universitari di Torino