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Brasile: migliaia di scuole e 152 università occupate contro la legge d’austerity

Dopo l’ascesa al potere di Michel Temer, la dottrina dello shock si diffonde nel Paese, attraverso una legge che vuole congelare la spesa sociale in Brasile nei prossimi due decenni

La Proposta di Emendamento Costituzionale 55 (PEC 55) ha prodotto il rifiuto di buona parte della società brasiliana e l’occupazione di almeno 152 università nel Paese. La PEC 55 è il nuovo nome della Proposta 241, del «tetto alla spesa», con la quale il governo di Michel Temer vuole stabilire stabilire un mandato costituzionale che, secondo i critici, può portare al congelamento dei fondi per Educazione e Sanità, oltre ad altre spese sociali, per i prossimi 20 anni.

Le occupazioni delle facoltà costituiscono la più grande mobilitazione studentesca della storia del Brasile. Le assemblee degli studenti considerano la protesta necessaria per la difesa di un’educazione pubblica, di qualità e inclusiva. Insieme a quelle delle facoltà, si sono prodotte anche occupazioni in più di mille scuole superiori, secondo i dati della União Nacional dos Estudantes e União Brasileira dos Estudantes Secundaristas (sindacati studenteschi).

Il percorso di questa legge dello «shock» in Brasile è segnato dalle proteste studentesche e dal parere negativo, emesso il 7 ottobre, della Procura Generale della Repubblica, organo del Ministero di politica federale, che considera «incostituzionale» la norma, perchè va contro la separazione dei poteri. L’applicazione di questa legge, al momento, è prevista solo per le spese dei tre poteri federali (esecutivo, legislativo, giudiziario), però il Governo vuole estendenderla ai Governi dei singoli Stati che compongono il Paese.

La Società Brasileira di Economia Politica è uno degli attori che si sono opposti alla controversa PEC 241 – ora 55 -, perchè la considera dannosa per le classi popolari, e perchè aumenterà la secolare disuguaglianza in Brasile. Anche l’Associazione Brasileira di Sanità Pubblica e il Consiglio Nazionale della Sanità ha pubblicato documenti critici contro la legge, affermando che gli effetti più forti si vedranno tra la popolazione più povera, utente del Sistema Unico di Sanità, che sarà colpito dai tagli.

In questo momento la legge di austerità è in discussione al Senato, dopo essere stata varata a metà ottobre dal Congresso. Una volta approvato il testo, il budget per il 2017 sarà lo stesso del 2016 – fatta salva l’inflazione – e questo congelamento durerà dieci anni, quando si valuterà l’effetto del piano di austerità.

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Insieme ai tagli previsti da questa partenza, il congelamento proposto dall’esecutivo può comportare, inoltre, il blocco reale del salario minimo, che aumenterebbe solo in coppia con l’inflazione.

*Articolo apparso originariamente su Diagonal

Traduzione a cura di DINAMOpress