ITALIA

Apriamo i porti: le piazze italiane si mobilitano

Mobilitazioni in tutta Italia contro la decisione del governo italiano di chiudere i porti e impedire l’attracco della nave Aquarius con a bordo 629 migranti in cerca di soccorso. Articolo in aggiornamento con le mobilitazioni in corso

Le azioni di solidarietà ai migranti e di opposizione al neonato governo giallo-verde stanno in queste ore componendo una mobilitazione articolata e diffusa in tutto il territorio nazionale a cui hanno risposto un insieme di realtà politiche, sindacali e sociali.

La volontà del governo italiano di inscenare una trattativa sulle modalità di ripartizione dei migranti, in spregio alle convenzioni di diritto internazionale a cui l’Italia aderisce, costituisce un vero e proprio “atto di guerra anti-umanitaria”, con tanto di “presa in ostaggio” di centinaia di migranti lasciati in mare in cerca di soccorso.

Questo atto di forza ha tuttavia cominciato a produrre delle fratture.

Con lo slogan #apriamoiporti, lunedì 11 giugno sono state lanciate mobilitazioni a pochissime ore dall’annuncio del Ministro degli Interni Salvini e quello dei Trasposti Toninelli di negare l’attracco alla nave Aquarius. Diverse città, tra le quali Roma, Palermo, Bari, Bologna sono scese in piazza con presidi e cortei auto-convocati.

 

Palermo

 

Nella mobilitazione lanciata a Roma da Non Una di Meno, il presidio si è mosso in corteo da Castro Pretorio fino alla sede del Ministero dei Trasporti dove il corteo è stato spintonato dalle forze dell’ordine per impedirne lo spostamento.

 

 

La piazza ha ribadito il completo rifiuto nei confronti del razzismo di Stato, inaugurato dal precedente governo e dal Ministro Minniti e oggi radicalizzato dall’alleanza Lega-Cinque Stelle. Gli interventi si sono concentrati sulla necessità di proseguire una mobilitazione capace di comporre le istanze delle donne, dei migranti e degli sfruttati contro le politiche razziste che le vorrebbero dividere e contrapporre.

 

Bari

 

A partire dalla dichiarazione del sindaco De Magistris di aprire il porto di Napoli ai soccorsi, sono seguiti gli annunci di altri sindaci di città portuali (Palermo, Cagliari, Reggio Calabria, Messina, Taranto) disposti a disobbedire alle disposizioni del governo.

Martedì 12 giugno è stato il turno di Milano, Napoli, Trento, Genova, Torino, Como, Pisa, Firenze, Brescia, La Spezia, Modena, Ferrara, Parma, Ancona, Lucca. Mercoledì è prevista una mobilitazione a Venezia.

Milano

Pubblicato da Milano InMovimento su martedì 12 giugno 2018

Napoli

Eddy del movimento di lotta per il #lavoro dei #Disoccupati 7 Novembre, da anni attivo in città sul tema, ci racconta dell'ultimo incontro del movimento con le amministrazioni locali. Dopo l'incontro e la mobilitazione dei disoccupati, ci racconta perché il movimento ha raggiunto il# corteo che ha raggiunto la stazione Marittima al grido di #apriteiporti#Napoli #migrazioni #Macron

Pubblicato da Napoli Direzione Opposta su martedì 12 giugno 2018

Pisa

Pubblicato da Unione degli Universitari – Das Pisa su martedì 12 giugno 2018

Venezia

#APRIAMOIPORTIMentre centinaia di persone sono in presidio all’ingresso del porto di #Venezia, due barche cariche di…

Pubblicato da Globalproject.info su mercoledì 13 giugno 2018

 

Sabato 16 giugno inoltre, l’Usb ha lanciato a Roma una manifestazione nazionale contro le diseguaglianze sociali.

Così come è evidente che l’atto di forza contro i soccorsi della nave Aquarius non sia affatto un caso isolato ma rappresenta solo il primo episodio di una guerra contro la solidarietà e il diritto alla mobilità dei migranti, l’insieme variegato di iniziative di protesta e disobbedienza a cui stiamo assistendo in queste ore e che non smette di diffondersi per tutto il paese costituisce nei fatti, assieme alla risposta dei migranti contro l’assassinio di Soumaila Sacko a Gioia Tauro, l’avvio di un processo di mobilitazione contro la svolta reazionaria e razzista.

(Articolo in aggiornamento)