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Approvata la legge sull’acqua pubblica nel Lazio

Approvata dal Consiglio regionale la proposta di legge di iniziativa popolare “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”. Un risultato straordinario, frutto di impegno costante e passione democratica, che porta alla ribalta le ragioni profonde dei movimenti per l’acqua pubblica e per i beni comuni […] così bene espresse dal referendum del giugno 2011 sul tema della ripubblicizzazione del servizio idrico e, più in generale, dei servizi pubblici locali con rilevanza economica. Di sicuro, una vittoria degli Enti locali regionali, promotori e sostenitori della legge, e del “Coordinamento regionale Acqua Pubblica Lazio”, ma soprattutto della volontà popolare e della democrazia.

Il cammino della proposta legislativa, iniziato nel giugno 2012 con l’approvazione della deliberazione a sostegno dell’iniziativa di legge popolare da parte del Consiglio comunale di Corchiano, giunge finalmente alla sua conclusione. Da oggi sarà dunque possibile ridisegnare la gestione del servizio idrico della nostra regione.

La proposta, sulla scorta dei principi e contenuti referendari, prevede il governo pubblico e partecipato del ciclo integrato dell’acqua, la sostituzione degli ambiti territoriali ottimali con gli ambiti di bacino idrografico, e non più con l’ambito unico coincidente con l’intera Regione Lazio come del resto previsto dalla Legge regionale 191/2009, la gestione del servizio idrico sottratto al principio della libera concorrenza e l’istituzione di un fondo regionale per la ripubblicizzazione teso a favorire la gestione attraverso soggetti di diritto pubblico, come aziende speciali o consorzi tra Comuni.

Con l’approvazione della legge da parte del Consiglio regionale, è stata scritta una importante pagina nell’ambito delle politiche tese ad affermare la gestione pubblica e sociale dei servizi locali di interesse generale. Una pagina che, oltre ad essere un esempio internazionale, rappresenterà un precedente molto significativo per il governo nazionale.

Approvata la prima legge in Italia per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua, presentata da cittadini e comuni

Dopo la straordinaria vittoria referendaria di giugno 2011, dopo un percorso durato due anni che ha intrecciato le esperienze dei comitati e di numerosi comuni del Lazio, dopo 12 mesi di pressioni sul Governo Regionale, oggi, 17 marzo, finalmente, è stata approvata all’unanimità la proposta di Legge popolare n°31, per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico nella Regione Lazio.

Una legge che recepisce i risultati referendari, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale da gestire senza finalità di lucro, fino al fondo stanziato per incoraggiare la ripubblicizzazione delle gestioni in essere. Una legge che rimette al centro finalmente gli enti locali, delineando gli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici e dando la possibilità ai comuni di organizzarsi in consorzi e di affidare il servizio anche ad enti di diritto pubblico, tutelando al contempo la partecipazione delle comunità locali nella gestione di questo bene fondamentale, anche rispetto alle generazioni future. Una discussione in Aula Consiliare niente affatto semplice che, in prima seduta , si è protratta fino a tarda notte, per essere poi aggiornata a questa mattina. Decisiva è stata la costante presenza di rappresentanti dei comitati e degli enti locali che hanno contribuito a sventare i tentativi di ostruzionismo e di modifica dei principi cardine della legge.

Una pressione dal basso che assolutamente non dovrà attenuarsi nei prossimi mesi, quando a livello regionale dovranno essere elaborati atti legislativi fondamentali , quali la legge sugli ambiti di bacino idrografico e la nuova convenzione di cooperazione tipo. Saranno queste infatti le prossime occasioni per applicare concretamente i principi contenuti nella legge approvata oggi e di valorizzare gli spazi di partecipazione da questa aperti. Nel frattempo ci si aspetta che, coerentemente alla legge approvata, venga salvaguardata la libertà di quei comuni del Lazio che rischiano il passaggio forzato al gestore dell’ATO di riferimento pur volendo gestire il servizio in autonomia. Unico neo della discussione odierna è stato, infatti, il poco coraggio della maggioranza nell’affermare con chiarezza tale principio.

Oggi quindi si festeggia insieme a tutti gli altri comitati che, in altrettante regioni, stanno lavorando per l’approvazione di testi di legge analoghi. L’auspicio è che, a partire dal Lazio, si inneschi finalmente una reazione a catena che veda i governi regionali rispettare la volontà dei cittadini e il diritto all’acqua, proprio in un momento in cui questo viene nuovamente minacciato dal vento privatizzatore che soffia dal governo. Per approfondire i contenuti della legge e le prospettive da questa aperte invitiamo la stampa e i cittadini ad una conferenza stampa domani, 18 marzo, alle ore 11.30 presso la sede del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, al secondo piano in via S.Ambrogio, 4 a Roma.