ROMA

Appello per la convocazione degli Stati Generali della sinistra a Roma

Dal mondo del terzo settore un campanello d’allarme sul futuro della città.

Siamo donne e uomini, siamo parte della società civile organizzata, le forze che lottano ogni giorno, in Italia, dentro e fuori dall’ Europa, per affermare il cambiamento sociale.

Le nostre radici politiche e culturali affondano nell’antifascismo, nella storia del movimento operaio e nei movimenti sociali alterglobalisti. Siamo il popolo della sinistra che ha preso parte alle lotte per gli spazi sociali, per il diritto all’abitare, per la sostenibilità ambientale; siamo quel popolo che ha manifestato contro la guerra, che lotta contro il razzismo, l’omofobia e la violenza sulle donne, contro le privatizzazioni, i tagli allo stato sociale e per la democrazia dei beni comuni.

Rivendichiamo la buona occupazione e dignità del lavoro per tutte e per tutti, lottiamo contro vecchie e nuove povertà, contro la precarietà, contro le nuove forme di sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori aprendo vertenze nei posti di lavoro, manifestando accanto ai precari e da precari. Ci battiamo per un’Europa sociale e dei diritti, contro l’Europa delle banche e della speculazione finanziaria che sta distruggendo il lavoro, il welfare e la scuola pubblica.

In questi anni abbiamo animato le mobilitazioni in difesa dei beni comuni e per i diritti di cittadinanza, prima che qualsiasi forma di rappresentanza politica, più o meno organizzata, vecchia o nuova che sia, trasformasse molte di queste pratiche in parole d’ordine buone per conquistare voti e consenso. Siamo coloro che hanno un’idea di futuro e lottano per affermarla, per riappropriarsi di una dimensione troppo spesso sacrificata sull’altare delle scelte “qui e ora”.

Da tempo questo nostro patrimonio di competenze, impegno, entusiasmo, idee e valori è orfano di una rappresentanza politico-istituzionale che sappia mettersi in discussione per costruire nuove forme di partecipazione e di decisione democratica.

La non vittoria del centro sinistra alle elezioni politiche e il deludente risultato di Rivoluzione Civile, sommati al recupero della destra ed alla affermazione del M5S, disegna in maniera inequivocabile la persistente difficoltà della sinistra ad intercettare la sofferenza dei ceti popolari che da anni vengono sistematicamente colpiti dalla perdita di posti di lavoro, dalla precarietà dilagante, dalla riforma delle pensioni e dai tagli al Welfare.

Questo risultato prospetta su scala romana un quadro inquietante che potrebbe favorire la sconfitta della destra di Alemanno senza alcuna garanzia della vittoria di nessuna ipotesi di sinistra. Il successo del M5S nelle periferie romane lancia un grido di allarme sulla distanza della politica del palazzo dalla vita reale e sullo stato di abbandono morale e materiale di aree vaste della metropoli che vive il suo discorso pubblico tutto incentrato su economia, urbanistica, turismo, cultura, spettacolo dentro le vecchie mura aureliane della città.

A pochi giorni dall’esito disastroso per tutta la sinistra delle elezioni politiche nazionali ci sembra che il campanello di allarme non sia stato colto e si continui con lo stesso identico metodo che ha portato il paese all’attuale impasse. La Storia insegna ma non ha scolari.

I movimenti sociali, le associazioni, le reti civiche hanno garantito, spesso in solitudine, una reale opposizione alla giunta Alemanno, battendosi contro la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici, in difesa dei diritti dei lavoratori, per una gestione del territorio e dell’ambiente che metta al centro la salute dei cittadini, contro la svendita del patrimonio pubblico, per il diritto all’abitare e per la difesa dei diritti civili e democratici.

Per una politica urbanistica fondata sull’azzeramento del consumo di suolo e per una politica dei rifiuti centrata al cento per cento su riciclo e raccolta differenziata.

Siamo convinti che la sinistra deve farsi carico di questi temi e per un’idea della vivibilità urbana misurata con parametri diversi da quelli tradizionali del prodotto interno lordo.

La proposta politica di una nuova sinistra a Roma ha bisogno di coniugare il riscatto dei ceti più deboli con il sogno di una metropoli a dimensione umana, più accogliente, più europea, più verde, più bella, più vivibile dal centro alla periferia.

Le politiche di austerità, i vincoli del Fiscal Compact e del pareggio di bilancio in Costituzione impongono agli Enti Locali e alle Regioni un binario che rischia di impedire questo cambiamento di rotta. L’alternativa in una città devastata da 5 anni di giunta Alemanno è l’investimento politico ed economico nel welfare e nella cultura, in una politica di allargamento dei servizi e della partecipazione pubblica, nel sostegno ai redditi più bassi, nel lavoro dignitoso, nel diritto alla casa, in politiche di piena cittadinanza per migranti, richiedenti asilo e rom.

Queste, a grandi linee, le proposte condivise per una sinistra credibile che non lasci il campo della politica né a una destra becera e reazionaria né a forme di protesta che producono delega e autoreferenzialità. Vorremmo sentire queste parole forti e chiare, a sinistra.

Il balletto che si sta consumando attorno alle primarie, rischia di divenire uno spettacolo indecente di fronte all’emergenza democratica e sociale della città. Alla rincorsa alle candidature dovrebbe sostituirsi la fatica di una ritessitura collettiva degli strappi con interi strati di società romana. Solo dalla ripresa di una forte sintonia con il cuore della città, i bisogni e le sofferenze sociali, le reti sociali diffuse, sarà possibile promuovere sia una proposta politica in grado di rispondere alla crisi economica e democratica, che una rappresentanza composta in ultima analisi da persone autorevoli e all’altezza di questa sfida.

Ciò consentirebbe, in caso di ballottaggio, di ottenere più agevolmente la convergenza di forze necessaria al risultato. Ci rivolgiamo a tutte le forze della sinistra nella convinzione che servirebbe il rilancio di un progetto collettivo straordinario in grado di attivare tutte le energie che vogliono ricostruire un’idea e una prospettiva di sinistra a Roma. La scelta di una candidato sindaco o di un presidente di Municipio, per quanto importante, dovrebbe venire dopo o quanto meno non essere scambiata per il risultato finale. I romani hanno già dimostrato di non gradire operazioni calate dall’alto, che non prevedono la costruzione di una soggettività articolata intorno ad un programma in grado di mobilitare le coscienze e l’impegno di chi dovrà partecipare alla campagna elettorale per far vincere delle idee, prima ancora di coloro che dovranno occupare gli scranni del consiglio comunale. Ma soprattutto un nuovo processo democratico che ridisegni il rapporto tra cittadini e rappresentanza, tra territori e decisione politica, tra movimenti e forze politiche.

Per queste ragioni ci appelliamo ai cittadini, alle forze sociali, sindacali e politiche affinché si convochino gli stati generali della sinistra a Roma in un confronto pubblico e aperto, che si impegni da subito a delineare i contenuti di un programma all’altezza della sfida e l’organizzazione di una campagna elettorale in grado di sintonizzarsi con il sentire comune di chi si aspetta un radicale cambiamento nella politica cittadina.

Tutte le persone che in questi anni hanno fatto opposizione ad Alemanno nelle piazze e nelle istituzioni, spendendo generosamente tutte le loro energie nei movimenti e nelle organizzazioni sociali, debbono essere messe in condizione di partecipare attivamente e decidere collettivamente le sorti della città. Non vogliamo delegare la campagna elettorale né vogliamo consegnare il futuro della città ai partiti ed ai comitati elettorali dei candidati. Non regaleremo la città a forze politiche che non riconoscono la funzione vitale della società civile organizzata.

Promotori:

Arci Solidarietà Onlus, Associazione Il Laboratorio, Cooperativa Lapis, Arci servizio Civile Roma Città Visibile Onlus, Cemea del Mezzogiorno, CNCA Lazio, Antonio Castronovi CGIL Roma e Lazio, Daniele Caldarelli -presidente Ass. Quixvoi, Agostino Rita esperto terzo settore, Agostino Bistarelli storico, Luca Lo Bianco – esperto politiche di sviluppo, Manuel Anselmi Ricercatore universitario in Sociologia Politica, Gianni Palumbo – Rete Educativa Fiore, Fabio Pierdominici – operatore sociale, Simona Calabrese – ricercatrice, Andreina Albano – ufficio stampa Arci, Martina Castagnini – ufficio stampa Arci, Claudio Orlandi