ITALIA

Allarme infiltrati e altre bufale: è partita la solita campagna contro il corteo Fight/Right

Sabato 16 dicembre a Roma un grande corteo per i diritti e contro le politiche razziste e xenofobe, contro lo sfruttamento e i confini che uccidono. Puntuale scatta la trappola mediatica e le provocazioni della questura, con il rischio della restrizione materiale del diritto a manifestare.

Il copione è consumato e sempre lo stesso: si avvicina la data di un’importante manifestazione e alcuni giornali e la questura si adoperano per una campagna allarmistica, i contenuti di chi manifesta passano in secondo piano e i titoli sono dedicati alla possibilità di ‘infiltrati’ e agli imponenti dispositivi di sicurezza. Esattamente quello che sta accadendo in vista del corteo nazionale di sabato 16 dicembre in programma a Roma contro il razzismo di Stato e le politiche securitarie e xenofobe. Un corteo che non fa piacere evidentemente al Governo dei provvedimenti Minniti-Orlando, dei lager in Libia e delle campagne di criminalizzazione delle Ong: per dimenticarlo non basta la nuova professata fede antifascista del Partito democratico. Una manifestazione per giunta autorganizzata da forze sociali e sindacali, associazioni e gruppi di base, ma che soprattutto vedrà il protagonismo di migliaia di migranti che lottano nelle città per un’accoglienza degna, contro lo sfruttamento nei magazzini della logistica e nelle campagne del caporalato.

Il questore di Roma Guido Marino spiega a mezzo stampa che non saranno tollerati petardi, vestiario atto a travisare il volto e qualsiasi cosa non sia gradita alle forze dell’ordine schierate in maniera massiccia per le strade del centro della città. Annunciati anche controlli approfonditi e capillari di chi raggiungerà la manifestazione all’ingresso della città e nelle vie limitrofe al concentramento. E il rischio concreto è che i pullman in arrivo in città, come già accaduto nell’ultimo anno, siano a lungo trattenuti con controlli infiniti e pretestuosi, e che i filtri attorno alla piazza di partenza (con il controllo di striscioni e cartelli) possano ledere il diritto a manifestare e contribuire ad alzare inutilmente la tensione.

Una campagna e un clima d’intimidazione a cui il comitato organizzatore della manifestazione risponde in maniera ferma, ribadendo che si tratterà di un corteo di massa che vedrà la partecipazione di tanti e diversi, ma anche spiegando che per sabato sarà mobilitato un legal team con l’obiettivo di monitorare, denunciare e impedire eventuali abusi o provocazioni da parte delle istituzioni prima, durante e dopo lo svolgimento del corteo. DINAMOpress, come gli altri media d’informazioni indipendenti, farà la sua parte raccontando in diretta ogni fase della manifestazione.