ROMA

“Afrin non è sola”. Mobilitazione sotto l’ambasciata russa a Roma

“Afrin non è sola”: lunedì 22 gennaio ore 16.00 mobilitazione sotto l’ambasciata russa a Roma (via Gaeta). Contro il silenzio della comunità internazionale, in difesa della rivoluzione del confederalismo democratico in Rojava sotto l’attacco delle bombe della Turchia di Erdogan.

In tutto il mondo presidi e manifestazioni di solidarietà con la popolazione di Afrin e il confederalismo democratico del Rojava, da giorni sotto i bombardamenti e l’attacco militare della Turchia di Erdogan. Un primo momento di mobilitazione a Roma si è tenuto lo scorso sabato, quando gli attivisti, quando una manifestazione convocata alle 21.30 fuori l’ambasciata turca, ha visto la partecipazione di un centinaio di attivisti e di appartenenti alla comunità curda. Oggi  – lunedì 22 gennaio – nuovo appuntamento di mobilitazione questa volta fuori la rappresentanza diplomatica russa. L’appuntamento è per le ore 16.00 in via Gaeta, per denunciare il silenzio e la complicità internazionale di fronte all’aggressione al curdistan siriano da parte della Turchia, che sta avvenendo con l’avallo prima di tutto della Russia di Putin.La lotta delle Ypg e delle Ypjj è stata utile per combattere Isis, ma per la rivoluzione democratica dei curdi non c’è spazio al tavolo delle trattative delle grandi potenze.

#DEFENDAFRINIn seguito ai bombardamenti turchi su Afrin, cantone a maggioranza curda in Siria, in tutto il mondo si sono date mobilitazioni di solidarietà. A Roma, un corteo spontaneo di protesta ha invaso le vie del centro.VIDEO A CURA DI Lab-tv

Pubblicato da DINAMOpress su Domenica 21 gennaio 2018

 

Condanniamo l’attacco ad una popolazione accogliente, capace in questi anni di dare ospitalità ad un numero enorme di profughi e rifugiati scappati da quelle guerre e instabilità causate dallo stesso governo turco, da varie bande jihadiste, dal regime di Assad e dagli interessi geopolitici mondiali. – si legge nel comunicato che convoca il presidio della Rete Kurdistan Roma – Condanniamo chiunque si sia mostrato complice di questo attacco, in primo luogo la Russia. Sappiamo che, senza il permesso delle forze globali e principalmente della Russia, le cui truppe erano di stanza ad Afrin, la Turchia non può attaccare i civili utilizzando lo spazio aereo di Afrin. Perciò riteniamo la Russia responsabile quanto la Turchia, e sottoliniamo che la Russia è complice del crimine turco di massacro dei civili nella regione“.

(FOTO DI COPERTINA ROBERTO SCORDINO)

MANIFESTAZIONE DI SABATO 20 ALL’AMBASCIATA TURCA (FOTO ROBERTO SCORDINO)