ROMA

«La forza femminista contro la violenza». Giornata di iniziative a Villa Gordiani

Non Una di Meno-Roma, assieme al Campo Innocente e ai collettivi studenteschi, lancia un momento di riattivazione dei corpi e di autocoscienza femminista nel parco romano che durerà tutto il pomeriggio

La forza è qualcosa di collettivo, che si costruisce quotidianamente con gesti di sorellanza. Il movimento femminista Non Una di Meno lancia un appuntamento oggi, sabato 8 maggio, nel parco romano di Villa Gordiani per provare a mettere in pratica questo assunto: “Una giornata tutta per noi” è l’appello sotto cui si riuniscono una serie di iniziative, che vanno dal pic-nic sul prato e chiacchierata (ore 13) al laboratorio di autocoscienza corporea (ore 14.30) fino a un’assemblea di confronto e discussione (ore 15.30) e una passeggiata di riappropriazione dello spazio pubblico (ore 17.30).

 

«Abbiamo bisogno di riattivare i nostri corpi», racconta Claudia di Non Una di Meno-Roma a proposito della mobilitazione. «È un momento molto importante, in cui ci sembra necessario ragionare attorno alle dinamiche di violenza presenti nella nostra società e provare a ribaltarle, dando vita a prassi di autodifesa».

 

Esattamente due mesi fa, nel luogo in cui si terranno le attività organizzate dal collettivo, si è verificato infatti un grave episodio di violenza di genere in pieno giorno. La risposta del quartiere e della cittadinanza tutta, nonché dei gruppi politici della zona, è stata in quell’occasione immediata e potente: oltre 1500 persone si erano radunate nel parco al grido di “Non sei sola”, in un afflato di solidarietà sentita e diffusa.

«La spinta a costruire un momento come quello di oggi deriva da episodi del genere», prosegue ancora Claudia. «Ma, più in generale, ci sembra un’esigenza che arriva da più parti, sia da un percorso interno a Non Una di Meno in atto da tempo sia dalla presa di parola di nuove soggettività che stanno facendo sentire sempre di più la propria voce, come il collettivo del Campo Innocente (fra gli occupanti del Globe Theatre) che sta denunciando il sessismo nel settore dello spettacolo».

 

La consapevolezza sulle problematiche della violenza maschile, dell’identità di genere e della tutela di soggettività non conformi sembra infatti farsi strada in vari campi: non da ultimo, nel mondo della scuola in cui gruppi di studenti medi si sono resi ultimamente protagonisti di varie iniziative sul tema e hanno portato le proprie istanze in numerosi mobilitazioni, come il recente corteo che si è svolto per il 25 aprile proprio nel quartiere di Centocelle (dove è situata Villa Gordiani).

 

«Se da una parte notiamo una grande attivazione di energie e un’attenzione impensabile fino a poco tempo fa, assistiamo però anche a un duro contraccolpo di segno opposto», fa notare Claudia. «Non possiamo non pensare alle logiche squisitamente patriarcali che hanno recentemente inquinato il dibattito pubblico in merito al “caso Grillo”, per esempio. In generale, la ribellione di corpi che prima erano marginalizzati sta mettendo in crisi il potere maschile, che reagisce intensificando la spirale della propria violenza».

 

(foto di Ilaria Turini)

 

Non è un mistero che la pandemia abbia acuito un tale fenomeno: studi compiuti dall’Istat e dall’Associazione nazionale dei centri antiviolenza Dire hanno mostrato come nei primi mesi dell’emergenza Covid-19 si sia verificato un aumento di telefonate ai numeri anti-violenza e stalking del 119% rispetto allo stesso arco di tempo nell’anno precedente.

 

«Sta avvenendo un vero e proprio “terremoto fra i generi” e perciò bisogna essere più forti di prima», conclude Claudia di Non Una di Meno-Roma. «Rimettere al centro i corpi, ribaltare le dinamiche che ci vogliono sole e indifese per costruire – come dice la filosofa Alessandra Chiricosta – un altro genere di forza: questo è l’obiettivo della giornata di oggi, in cui cercheremo di unire la convivialità alla riflessione, la sperimentazione di una nuova fisicità con la ri-significazione dei luoghi in cui si riproduce la violenza».

 

Una giornata per elaborare insieme strumenti di solidarietà e coesione, allora, che possano lanciare un messaggio chiaro ai territori attraversati dalle attiviste del collettivo femminista: contro la “cultura dello stupro” e del timore, alimentata dai grandi e piccoli poteri quotidiani, Roma e Villa Gordiani non soccombono.

 

Qui il programma della giornata

 

Immagine di copertina di Renato Ferrantini