DIRITTI

17 maggio, ancora vietato il percorso del corteo


Sabato prossimo a Roma una manifestazione nazionale in difesa dei beni comuni e contro le pritazzazioni, ma il ministro Alfano ordina: non si sfila davanti ai ministeri. Una piazza fatta di comitati territoriali, lotte ambientali, teatri occupati, studenti e movimenti per il diritto all’abitare, spazi sociali e vertenze su beni comuni si è data appuntamento a Piazza della Repubblica sabato 17 maggio a Roma.

Ma questa al momento è l’unica certezza, sul percorso della manifestazione Questura e Prefettura tengono il punto su ordine del ministro degli Interni Angelino Alfano, in piena campagna elettorale, e vietano il passaggio di fronte al ministero dell’Economia e alla Cassa Depositi e Prestiti.

Ecco l’effetto della campagna lanciata dallo sceriffo Alfano dopo il corteo nazionale dello scorso 12 aprile e gli scontri in via Veneto: il tentativo sfacciato di restringere gli spazi di agibilità dei movimenti e la possibilità di attraversare la città liberamente manifestando sotto i palazzi responsabili delle politiche di austerità e del saccheggio dei beni comuni. Si manifesta, se non in periferia, nei percorsi stabiliti dal famigerato “protocollo” sottoscritto da sindacati confederali e partiti, ma che può vincolare solo chi l’ha sottoscritto a rispettarlo.

Questa mattina il comitato promotore della manifestazione si è recato non a caso fuori la Cassa Depositi e Prestiti, uno dei principali attori delle privatizzazioni a venire in palese violazione delle ragioni per cui è stata istituita, per presentare le ragioni del corteo e denunciare i divieti della Questura.

Assordante poi il silenzio delle istituzioni locali, che di fatto tacciono e acconsentono. Limitazioni o no alla libertà di manifestare ci vediamo in piazza sabato per cambiare davvero verso.