ROMA

Valerio Vive: resistenza, solidarietà e liberazione! Migliaia in corteo a Roma

A 37 anni dall’omicidio di Valerio Verbano migliaia di persone hanno sfilato per le strade dei quartieri di Tufello e Montesacro a Roma: la città antifascista e che resiste.

22 febbraio 2017, Valerio vive la rivolta continua!

Quanti saremo quest’anno? Come un esorcismo ce lo chiediamo ogni anno prima del corteo in ricordo di Valerio Verbano. E la realtà ci sorprende sempre: a 37 anni dall’omicidio di Valerio, assassinato per le sue indagini sui rapporti tra apparati dello Stato ed eversione nera, migliaia di persone sono scese in piazza per ricordarlo.

“La memoria è un ingranaggio collettivo”, “la memoria come pratica quotidiana”, ancora una volta non si sono rivelati slogan ma qualcosa che si può toccare con mano. Ad aprire la manifestazione gli studenti delle scuole, subito dietro i giovani atleti della Palestra Popolare Valerio Verbano con i loro insegnagni e genitori. Poi centinaia di attivisti, compagni e compagne di tutte le età, tanti cittadini che sono venuti a portare un fiore, il loro ricordo o la loro testimonianza.

C’è tempo per emozionarsi nel ricordo di Carla Verbano, che ha lasciato un vuoto in tanti, c’è il tempo della rabbia e della mobilitazione contro il fascismo che oggi vuol dire guerra tra poveri e primato nazionale. Perché la manifestazione di oggi oltre ad un momento di ricordo è stato un momento di lotta e mobilitazione.

Dal microfono parlano gli attivisti del Csa Astra e del Lab! Puzzle, realtà sociali del territorio e animatori del corteo. Sotto Lab! Puzzle striscioni, fumogeni e fuochi d’artificio ricordano che lo spazio, un presidio importante di mutualismo e solidarietà, oltre che una risposta alla precarietà abitativa per decine di giovani, è sotto attacco e rischia di essere sgomberato. Ma anche i lavoratori licenziati di Almaviva in lotta e le attiviste del coordinamento ‘Non una di meno’ che hanno lanciato la mobilitazione e lo sciopero dell’8 marzo: perché non c’è cambiamento, senza le lotte delle donne, non c’è antifascismo se non si mette al centro la questione di genere e il sessismo.

In piazza oggi la Roma delle tante resistenze e della solidarietà oggi più che mai sotto attacco tra sigilli, sgomberi e provvedimenti amministrativi. Una ricchezza che tutti e tutte insieme vogliamo difendere senza fare un passo indietro.

VALERIO VIVE, LA RIVOLTA CONTINUA

Il 22 febbraio del 1980 un commando di neofascisti assassinava a colpi di pistola Valerio Verbano in casa sua. Giovane militante autonomo di soli 18 anni, studente del liceo Archimede, è stato assassinato davanti agli occhi dei genitori per la sua militanza antifascista e rivoluzionaria. In particolare, Valerio indagava sui rapporti tra apparati dello Stato e destra eversiva.

A distanza di 37 anni da quell’omicidio rimasto senza colpevoli, daremo corpo ancora una volta, attraversando le strade di quelli che furono anche i sui quartieri, Tufello e Montesacro, ad una memoria e un ricordo che non sono liturgia o reducismo, ma storia viva dei movimenti della città di Roma. Una storia che si è fatta arma da scagliare contro chi ci dice che il fascismo è archiviato, contro chi ci invita alla riconciliazione o ci parla di opposti estremismi.

Oggi, quegli stessi quartieri vogliono raccontare ancora la figura di Valerio Verbano, la sua vita e le sue lotte, una storia orgogliosamente partigiana, che vive ogni giorno negli spazi liberati, nelle battaglie degli studenti e delle studentesse, nelle vertenze per la casa e contro gli sfratti. Così come nelle piazze delle donne che in Italia e in tutto il mondo si ribellano contro il patriarcato e la violenza maschile, urlando da un capo all’altro del globo “non una di meno”. Una storia che pulsa in ogni battaglia contro lo sfruttamento per la dignità umana.

Mentre continuiamo a vivere nella più lunga crisi economica e sociale dal dopoguerra, mentre le guerre bussano alla porta di un’Europa sempre più blindata, alimentando a dismisura vecchie e nuove povertà, leader politici e imprenditori della paura e dell’orrore in giacca e cravatta (o felpa, poco importa) nei salotti mediatici soffiano sul fuoco della “guerra tra poveri” e dello “scontro di civiltà”, utilizzando politiche criminali e di austerità e come braccio armato nei nostri quartieri le organizzazioni neofasciste.

Anche quest’anno sfileremo nelle nostre strade per ricordare Valerio e sua mamma Carla, con cui abbiamo condiviso tanta strada insieme, e dare vita ancora una volta a una giornata di lotta.

Mercoledì 22 febbraio

ore 16.00 via Monte Bianco ‘Un fiore per Valerio’

ore 17.00 CORTEO

Contro ogni sessismo, razzismo e fascismo: solidarietà, resistenza e liberazione!

I compagni e le compagne di Valerio