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Un omaggio a Ettore Scola, a Roma, alla vita, agli spazi sociali

“Il cinema è bello se riesce a leggere la realtà” (Ettore Scola)

Una giornata particolare, esattamente il 30 novembre 2004 in quel di San Lorenzo ha iniziato a vedere la luce un certo luogo straordinario. E per luogo intendiamo tante cose. La congiuntura temporale era quella giusta, una connessione tra la metropoli e l’università. Attenzione gente di Roma, loro sono quelli dei centri sociali! Brutti, sporchi e cattivi. I nuovi mostri che, frequentano e occupano le facoltà, che lavorano per pochi spicci nei bar e ristoranti, che fanno stage, tirocini, che lavorano se e dove capita, nomadi, che si aggirano minacciosi per la città!

La più bella serata della mia vita, forse non proprio, ma poco ci manca, quando arrivai anche io insieme a Mario, Maria e Mario in quel luogo strano che era di tutti, nostro, comune e anche tuo. Eccomi qua anche a me e buonanotte… avvocato! Gli anni passano, non sono più (tanto) guaglione, intanto (la) passione d’amore continua e si alimenta. Eppure, è avvenuto, poi, che l’arcidiavolo in persona ci ha notificato una brutta missiva. Dovete andarvene via, il posto serve a noi: signore e signori, buonanotte. La marcia su Roma del governo neoliberale della città continua, senza camicie nere e olio di ricino ma a suon di sgomberi, minacce, ricatti, il made in Italy si aggiorna, abiti nuovi e stessi soldi, va sempre di moda. Ma pure il silenzio è complicità, stare a guardare con gli occhi chiusi, il naso turato e le dita incrociate. Con la testa girata dall’altra parte.

C’eravamo tanto amati, la famiglia ce l’abbiamo, anni ruggenti li abbiamo vissuti e bene così, fine primo tempo, sipario… Che il gran varietà della Roma commissariata abbia inizio! Ma le luci in sala non le spegniamo mica. E non siamo i soli in questa città sempre più afasica.

Ci siamo permessi di appropriarci di alcuni titoli del grande regista Ettore Scola, scomparso il 19 gennaio. Un pò per ispirazione, un pò per omaggio a un autore indimenticabile del cinema italiano. Ci ha insegnato che dalla scrittura cinematografica nasce lo sguardo del regista. Il cinema è anche leggere e raccontare la realtà; la cura del dettaglio, ogni angolazione è importante e aggiunge un tassello alla narrazione. Continuiamo a vivere, a raccontare, a inventare.