ROMA

Torpignattara in corteo: “non lamentarti, non delegare, partecipa!”

Ieri pomeriggio le strade di Torpignattara sono state attraversate da un corteo di cittadini e cittadine che hanno deciso di scendere in piazza per dare voce alle loro richieste.

Torpignattara in questo periodo è sbattuta tra le prime pagine di cronaca per diversi episodi d’intolleranza, odio e razzismo. Il corteo di oggi ha voluto raccontare una storia diversa: quella di un quartiere con un tessuto sociale vivo che non accetta di essere strumentalizzato da politiche securitarie, ma che vuole invece arrivare a risolvere problemi attraverso meccanismi di democrazia partecipativa e dal basso.

Torpignattaria è un laboratorio sperimentale capace di dar vita a nuove forme di partecipazione. Da diversi mesi, infatti, madri, commercianti, studenti, pensionati e migranti si incontrano ogni lunedì alle 19.30 nell’ex Aula Consiliare di Piazza della Marranella per cercare soluzioni concrete alle problematiche che attanagliano il quartiere. È un esperimento senz’altro non semplice, con una composizione a dir poco eterogenea, dove storie e vissuti molto distanti tra loro (senza nascondere un notevole sforzo) si intrecciano in confronti e discussioni nella ricerca di risposte comuni. È un esperimento che pensiamo possa essere vincente perché tiene viva la socialità in un quartiere attraversato da mille contraddizioni e oggi sotto attacco sia dalla mala gestione degli amministratori locali, che da chi gode nell’alimentare l’odio e la paura del diverso nella speranza di raccogliere qualche voto.

Torpignattara però, mantiene viva la propria memoria e non si fa ingannare. Non dimentica, infatti, di essere un quartiere multiculturale nato dalle lotte sociali dei “vecchi” migranti e cresciuto con la consapevolezza che l’integrazione e la garanzia dei diritti siano le fondamenta del vivere comune.

Torpignattara ha rivendicato il suo carattere aperto che porta ancora i migranti a scegliere di vivere in questa parte di città dove la diversità è una ricchezza e non una minaccia.

Il corteo di questo pomeriggio ha rispecchiato la composizione dell’assemblea, l’unica presenza estranea è stata quella dei blindati di polizia e carabinieri proprio a ridosso dell’anniversario dell’assassinio di Stefano Cucchi, ragazzo di “Torpigna”. La questura, oltre a non aver permesso il passaggio del corteo da Piazza della Marranella, concessa solo una settimana fa per un’iniziativa di odio e razzismo che il quartiere ha duramente contestato, ha anche impedito ad un gruppo di migranti di unirsi al corteo, allontanandoli e sequestrandogli il furgone con l’amplificazione .

Torpignattara sa di avere bisogno di ben altre risposte rispetto a queste inutili quanto indegne manifestazioni di “sicurezza”: le parole d’ordine che risuonano durante le assemblee sono diritti, cultura e servizi per i nuov* e i vecch* cittadini che popolano il quartiere.

Il corteo è arrivato fino a via Torre Annunziata, sede del V Municipio, e ha preteso e ottenuto che gli Assessori e il Presidente Palmieri scendessero a incontrare e ad ascoltare la piazza, rifiutando la possibilità di far salire una delegazione. Le risposte date sono apparse agli occhi dei cittadin* come le solite promesse mai mantenute. L’unico provvedimento, che non faceva parte delle richieste del corteo e che si pensa possa essere portato avanti, sarà quello dell’aumento dei controlli sul sovraffollamento degli appartamenti, spesso affittati proprio a quella popolazione migrante che negli ultimi vent’anni ha ridato vita al quartiere.

Il Municipio ha paventato appuntamenti e impegni, proponendo fra una decina di giorni un incontro con l’assemblea per constatare lo stato dell’arte. I cittadini e le cittadine di Torpignattara saranno lì ad ascoltare ma già pronti ad immaginare nuove forme di lotta e di riappropriazione del diritto alla loro parte di città.

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