ROMA

San Lorenzo: otto furti in sette giorni

A proposito di alcuni episodi accaduti recentemente nel quartiere di Roma. Il punto di vista degli attivisti della Libera Repubblica.

“Otto furti in sette giorni” in un quadrante circoscritto di servizi pubblici, (con danni minimi e refurtiva irrisoria), alle strutture più delicate che ci sono a San Lorenzo: l’asilo nido Lucignolo e Pinocchio, la Casa della Partecipazione e il Grande Cocomero (spazio/laboratorio collegato con neuropsichiatria infantile), la scuola Saffi (scuola elementare, scuola per l’infanzia, una sezione ponte e nido) e la scuola Borsi (media). La struttura della Saffi vanta una grande palestra, un giardino spazioso (al momento inagibile) e un teatro (privo di qualsiasi piano antincendio), sotto utilizzati.

Su forte sollecitazione del comitato genitori, il Municipio ha convocato un’assemblea straordinaria in modo da fornire un piano di sicurezza per la scuola contro questi “criminali”, così definiti dall’assessore alle politiche scolastiche Gisci.

Con la presidente Del Bello, l’assemblea si è tenuta in uno dei box dell’ex-dogana; mentre le soluzioni “tecnologiche” sono state rimandate a settembre (sempre per mancanza di fondi), è stata presentata una proposta inedita: che la sicurezza fosse affidata ad uno dei volontari dei Rangers, che già operano all’interno di villa Mercede. Il volontario sarebbe presente nella scuola dalle 7.30 fino alle 14.00, lasciando la stessa incustodita nelle ore più a rischio, ossia il tardo pomeriggio e la notte.

Dopo il solito “rimpallo di competenze” tra parti dell’Amministrazione, la soluzione più sensata è invece rimasta laterale: spostare uno dei custodi di via Tripoli nel plesso Saffi-Borsi.

Parte della responsabilità degli ultimi episodi è stata attribuita alle associazioni che operano nella scuola al di fuori delle ore di lezione, accusandole di non svolgere gli adeguati controlli sugli ingressi.

I cittadini di San Lorenzo da anni denunciano, in modo documentato e articolato, le conseguenze di una speculazione commerciale e immobiliare che ha inciso profondamente nella dinamica sociale di questo storico quartiere popolare e per questo hanno costruito percorsi e spazi in cui far dialogare generazioni e bisogni differenti.

In particolare, nell’ultimo anno l’attenzione si è rivolta alle scuole del quartiere, attivando percorsi di conoscenza e di progettualità con gli spazi sociali che, valorizzando le risorse presenti sul territorio, costruissero un argine vero (culturale, sportivo, ecc.) al “degrado”.

Consapevoli che ragazzi che crescono in un clima di “aggressività” sono confusi, in conflitto; alcuni di loro, i più fragili, trovano risposte nell’affermazione di sé con piccoli furti e vandalismi, risse, e l’inefficacia delle prese di posizione istituzionali, produce il senso di invulnerabilità.

La scuola è apparsa legata da lacci istituzionali e burocrazia, l’Amministrazione pubblica non ha trovato risposte adeguate.

Molte realtà hanno saputo segnalare le problematicità del quartiere, affermare le risorse di rete territoriale recuperando e restituendo alle attività sociali culturali della formazione e sportive spazi altrimenti abbandonati, sia pubblici che privati. Spazi sociali che si tenta di cancellare, per una logica amministrativa che propone la desertificazione dei servizi attraverso la “liberazione” di immobili “rivitalizzati” dalle attività dal basso.

(Un esempio per tutti è costituito dal Movimento di Cooperazione Educativa che si tenta di espellere dal plesso Saffi-Borsi).

È necessario contestualizzare gli episodi di questi giorni in un discorso complessivo di analisi e soluzioni progettuali, sul quale proseguiremo ad impegnarci come genitori, residenti e cittadini.

Invitiamo a riflettere su possibili altre strade percorribili per fronteggiare questo stato di ‘perenne emergenza’ che suscita preoccupazione per San Lorenzo; crediamo che questo momento possa rappresentare un’occasione per rendere costruttivo l’intervento di tutt* coloro che hanno a cuore questo quartiere; intervento che unitamente possa mirare alla costruzione di una progettualità condivisa tra gli attori in gioco e che comprenda la realizzazione di attività rivolte ai bambini in orario extrascolastico nei locali della scuola affinchè venga restituita vitalità alla Scuola.

Il nostro quotidiano lavoro nella costruzione di una città più giusta, accessibile, viva e orientata alla giustizia sociale e ai diritti per tutte/i è la nostra risposta.

Fonte: liberarepubblicasanlorenzo