ROMA

Roma, occupata la sede della Marco Polo proprietà di Acea

Occupata dal Coordinamento Romano Acqua Pubblica insieme a Decide Roma, Comitato Provinciale Acqua pubblica Frosinone e Comitato Ato 3 Campano, la sede di Acea a Marco Polo: conferenza stampa per chiedere alla giunta Raggi di prendere posizione sull’acqua pubblica.

Questa mattina il Coordinamento Romano Acqua Pubblica insieme a Decide Roma, Comitato Provinciale Acqua pubblica Frosinone, Comitato Ato 3 Campano ha occupato la sede di Acea a Marco Polo, a Roma: in questa città dove negli ultimi anni si stanno privatizzando sempre di più i servizi pubblici, i movimenti chiedono alla giunta Raggi di esprimersi e di prendere parola contro lo scempio operato, soprattutto nel settore dell’acqua pubblica. Alle 13.30 ci sarà una conferenza stampa

Si scrive acqua si legge democrazia!

Gridavamo questo dopo la vittoria referendaria del 2011, e alla vigilia di un’altra consultazione referendaria intendiamo ricordare quel risultato a tutti quelli che non l’hanno rispettato.

E lo ribadiamo alla Giunta Raggi: scelga se stare con Suez e Caltagirone o con i cittadini e con la prima stella, quella dell’acqua pubblica.

Perchè proprio Acea SpA è protagonista del grande risiko dei servizi pubblici su scala nazionale. Un’azienda comunale nata durante la giunta Nathan e che oggi, privatizzata e quotata in borsa, mette in campo strategie finanziarie che nulla hanno a che vedere con la gestione di un servizio.

Tra le operazioni poco trasparenti di Acea proprio quella che riguarda la Marco Polo Srl: una “join venture” che coivolge anche AMA e EUR spa, che passa per Mafia Capitale e che si perde nell’ombra, lasciando un palazzo vuoto e tante domande “scomode”, che rischiano di essere scaricate sulla collettività.

Un simbolo, quello della Marco Polo, che incarna un modello fatto di privatizzazioni e esternalizzazioni che Governo Renzi e multinazionali come Acea SpA tentano di applicare a tutti i servizi pubblici.

Un modello al quale intendiamo contrapporre una strada diversa, fatta di responsabilità collettiva e partecipazione diretta.

Una strada che passa per gli spazi liberati nelle nostre città, spesso veri presidi di democrazia reale; che passa per la messa in discussione del debito illegittimo e del patto di stabilità imposto ai comuni, a partire da quello gigantesco di Roma; che passa per la valorizzazione delle competenze dei lavoratori, fuori da logiche di esternalizzazione e precarizzazione.

Una strada che passa per la legge 5 della Regione Lazio, voluta da comitati e comuni proprio per rispettare i referendum 2011 e che la Giunta Zingaretti finge di aver dimenticato.

Ed è proprio a chi amministra il Comune di Roma, azionista di maggioranza di Acea SpA, che “dedichiamo” la giornata di oggi, perchè è tempo di uscire dal silenzio e passare all’azione sul tema dell’acqua e dei servizi pubblici, a partire dalla piattaforma per la ripubblicizzazione di ACEA.

E la dedichiamo anche a chi Roma la vive ogni giorno, affinché riprenda la capacità di decidere, superando la retorica del “degrado”, a partire dalle prime “consultazioni popolari” che si svolgeranno dal 13 al 20 novembre.

L’invito per tutte e tutti è quindi quello a passare al presidio di via Marco Polo 31, dove saranno attivi *banchetti informativi e sportelli contro i distacchi idrici, ma anche a fare pressione sulla giunta Raggi, affinchè entro oggi giunga una risposta chiara sull’apertura di un tavolo di confronto sulle ripubblicizzazioni e sulla piattaforma Acea, a partire dalla partecipazione al Consiglio Popolare dell’acqua e della democrazia convocato per le 17.00.