DIRITTI

Provocazioni e intimidazioni

Il 1 luglio il dirigente sindacale Guido Lutrario ha ricevuto un “avviso orale” da parte della questura di Roma.

Un grave provvedimento previsto dal Codice antimafia ed utilizzato in questo caso per intimidire e poi reprimere coloro che si rendono colpevoli del reato di “offesa o messa in pericolo della sicurezza del Paese”.

Un avvertimento “orale”. Come fanno i mafiosi quando mandano a dire: per ora ti avverto poi… lascio a te immaginare il resto. Solo che a parlare, questa volta è la questura di Roma e Guido Lutrario l’oggetto di tanta attenzione. Con Guido molti tra noi che animiamo questo portale hanno condiviso lotte e giorni. Prima e dopo Genova. A un certo punto, dopo che era andato a lavorare in Spagna e ci diceva, anche se non era facile capirlo, che li stava succedendo qualcosa poi è tornato ed ha iniziato a lavorare nell’Usb il sindacato conflittuale. Così alle volte qua e là nella metropoli ci siamo rincontrati e, magari discutendo, ritrovati in molte lotte, in molti percorsi.

Ora Guido ha ricevuto dalle guardie l’invito a stare attento. Ha partecipato a molte vertenze, spostandosi tra i lavoratori della logistica, i dannati delle periferie, i lavoratori dei trasporti, i migranti. Troppo per la questura. Troppo poco per Guido e per noi con lui. Noi sappiamo che Guido non si farà certo intimorire da queste misure di “prevenzione di pericolosità sociale”, così come non si faranno intimorire altre compagne e compagni che hanno ricevuto la stessa attenzione. Vogliamo però dire a Guido che noi stiamo con lui , non a parole ma scritto nero su bianco, a chi pretende di tagliarci anche le parole:

#GiùLeManiDaGuido