TERRITORI

Poveglia per Tutti!

“Un bel giorno lo stato decise di vendere all’asta una delle isole più belle della laguna. I cittadini questa volta però non ci stanno e si ribellano. Si mettono assieme in migliaia per fare una colletta che permetta di comprare l’isola, per mantenerla un bene comune, di tutti.. Ma quando si va all’asta, un ricco magnate capitalista, nascosto sotto lo il nick di “User_10801”, offre più del doppio di quello che possono permettersi i cittadini tutti assieme. Giorni dopo si scopre che il magnate era possessore di una azienda che rende il lavoro dei giovani sempre più precario e sfruttato. Riusciranno i cittadini a spuntarla comunque e a difendere l’isola dalla speculazione?”

No, purtroppo quella che state leggendo non è la trama di un esilarante romanzo di Daniel Pennac o di Stefano Benni; a Venezia in questi giorni la realtà ha superato di gran lunga la fantasia mirabolante di questi scrittori.

Succede infatti che nel mese di marzo, il Demanio emanava un invito pubblico ad offrire avente oggetto la cessione del diritto di proprietà superficiaria per 99 anni dell’isola di Poveglia, splendido angolo di Laguna Veneta, a poche centinaia di metri dal Lido, con un antico campanile, un ex ospedale, prati e alberi, da anni disabitata anche se vari edifici che ricordano la sua storia di insediamento urbano lagunare.

All’inizio quasi per scherzo, un gruppo di veneziani si è detto “ci mettiamo insieme, facciamo una colletta e la compriamo noi perché rimanga di tutti, perché rimanga un bene comune”. Era tutti evidente fin dall’inizio che l’isola sarebbe diventata facilmente preda all’ennesima speculazione turistica, una delle tante che hanno reso Venezia sempre meno vivibile e sempre più merce per un turismo predatore consumista e superficiale.

Ma una volta lanciata la pazza idea, la reazione della città è subito immediata e straordinaria, con assemblee su assemblee che non riescono a trovare luoghi che le contengano da quanto sono partecipate. Si costituisce così l’associazione “Poveglia per Tutti” finalizzata a vincere l’asta per fare un uso comune, pubblico ed ecosostenibile dell’isola. I soci iniziano ad essere centinaia, si raccolgono le quote ovunque, nei bar, nelle sedi delle associazioni, per strada e alle feste del 25 aprile e 1 maggio. Ogni cittadino versa 99 euro, di cui 19 a titolo tessera associativa e 80 destinati all’acquisizione dell’isola, che verrebbero restituiti in caso di esito negativo del progetto. Si arriva alla data della prima offerta pubblica, il 7 maggio, con la somma incredibile di 160 mila euro, straordinaria anche considerando il poco tempo disponibile (giusto 2 settimane).

L’entità dell’offerta viene determinata mediante un assemblea, condotta con metodologie partecipative, che ha visto l’attiva presenza di oltre 250 associati, orgogliosi di essere per una volta parte attiva in una decisione riguardata le sorti del proprio territorio. Si aprono le buste, e “user 10801” offre 513mila euro, la seconda offerta è quella di Poveglia per Tutti; considerato che la terza viene esclusa, il comitato di cittadini rimane in gara per la fase di rilancio fissata una settimana dopo.

All’inizio l’associazione prova a rilanciare, e a raccogliere ancora quote, per competere con l’ignoto magnate, soprannominato Mr513.

E parzialmente ci riesce, giungendo, in pochi giorni, a quasi triplicare il fondo comune.Nei giorni successivi però si decide di non puntare altro denaro per l’acquisto; la scelta viene così spiegata:

“Ieri l’associazione Poveglia per Tutti non ha rilanciato sull’offerta di Mr513. Il nostro attuale estratto conto, stimato -dati i molti bonifici in transito- in 420.000 euro, ci ha sollevato dal dubbio etico di dedicare una cifra così alta ad un’asta contro una Holding milionaria che avrebbe prontamente rilanciato.

L’associazione forte del supporto diffuso della città sa che riuscirà a tenere l’isola ad uso pubblico e sa che questa partita non si può certo concludere con questo videopoker online. Per il prossimo mese l’associazione ha programmato quattro iniziative pubbliche, ivi compresa l’assemblea generale dei soci. Una grande partecipazione e vitalità si è affermata in questa città e avrà la sua Poveglia.

Abbiamo saputo solo allo scadere dell’asta che dietro alla sigla anonima “User_10801” sedeva il presidente di Umana Holding. Abbiamo successivamente appreso da fonti di stampa che il presidente di Umana Holding ci proporrebbe una sorta di collaborazione. Anticipiamo ogni dubbio. Se Umana Holding voleva evitare che l’isola finisse nelle mani di qualche magnate internazionale poteva ritirarsi in questi giorni -e può ancora farlo- poiché l’unico antagonista che aveva di fronte sono più di tremila cittadini. Gli offriamo la possibilità di tesserarsi.

Oggi chiediamo al Demanio (che ha un mese di tempo per valutare la congruità dell’offerta economica) di non considerare congrua questa offerta priva di progetto ed evidentemente inadeguata per Poveglia.

Due le scadenze che ci aspettano: i termini tecnici della valutazione di congruità, l’assemblea generale dei nostri soci. Poveglia per Tutti.”

Humana Holding è una potente agenzia di lavoro interinale veneziana con decine di sedi in tutta Italia, sopratutto nel triveneto. Il suo patron, Luigi Brugnaro è anche proprietario della squadra di basket locale ed ex presidente della Confindustria di Venezia.

Cosa voglia fare Brugnaro dell’isola, si può facilmente immaginare, anche se non c’è nulla di definito in merito, perchè al contrario di Poveglia per Tutti, non ha presentato alcun progetto e si è nascosto dietro dichiarazioni generiche in merito al suo desiderio di salvaguardarla dalla speculazione straniera (per lasciarla allora a quella veneta?).

La partita ora si gioca interamente sul piano politico. Se il Demanio farà solo una valutazione economica, l’isola andrà a Brugnaro, che però si vedrà contro una fetta ampia e agguerrita della cittadinanza, che non vuole vedersi sottrarre per fini privatistici un bene di tutti.

Il Demanio però potrebbe ritenere la proposta di Brugnaro non congrua al valore del bene, come chiede il comunicato di Poveglia per Tutti e quindi non procedere alla concessione dello stesso all’offerente privato; occorre tenere in considerazione, infatti, che il patron di Humana acquisirebbe 7 ettari di terreno in mezzo alla laguna al prezzo di un appartamento con due camere nemmeno in zona centrale di Venezia. Oppure il Comune potrebbe fare valere la facoltà di prelazione sull’offerta, nonostante non abbia esercitato il diritto ad acquisirlo a titolo non oneroso quando, con il federalismo demaniale, ne aveva avuto l’occasione.

Come sempre in questi casi, i processi che si innescano sono più importanti dei risultati, e la mobilitazione popolare creata da Poveglia per Tutti è già un risultato straordinario, che dimostra ancora una volta quanto la volontà di difendere i beni comuni sia molto più radicata tra i cittadini di quanto non vogliano farci credere i nostri governi delle quotidiane privatizzazioni-ad-ogni-costo.

Ma in molti credono ancora in una vittoria, pretendendo che l’interesse pubblico della collettività alla gestione dei propri beni prevalga sulla svendita, peraltro per pochi spicci, dell’ennesimo pezzo di patrimonio pubblico. Una vittoria che, con il suo portato simbolico e mediatico (hanno parlato della vicenda perfino il New York Times e la BBC), potrebbe innescare altre esperienze simili ed altre Resistenze sia sociali che culturali quanto mai necessarie nel nostro paese divorato dall’ansia privatizzatrice di un capitalismo in crisi epocale.

E allora tifiamo per “Poveglia per Tutti!” e speriamo che questa storia possa chiudersi proprio come in un romanzo di Pennac, in cui i malvagi finiscono sempre sconfitti da strampalati idealisti e sognatori.