EUROPA

Polonia, 11 novembre: #WomenAgainstFascism

Sabato scorso, circa 60mila nazionalisti e neofascisti polacchi hanno manifestato a Varsavia, in una mobilitazione che ha attirato le preoccupazioni di tutta Europa. Ma c’è anche chi quel giorno è sceso in piazza per opporsi, come la coalzione “Sciopero delle donne polacche”.

Pochi giorni fa (l’11 novembre) in Polonia, diverse donne a Varsavia e Wroclaw hanno subito un’aggressione fascista, mentre ad altre era impedito il raggiungimento dei presidi antifascisti indetti, subendo una detenzione preventiva di 12 ore. Ma facciamo un passo indietro. Perché proprio l’11 novembre? L’11 novembre è la data di indipendenza della Polonia, in questo caso dalla Germania nel 1918. Una celebrazione che vede sfoggio di nazionalismo istituzionale in tutta la Polonia, sfoggio che potrebbe essere paragonato al 2 giugno nostrano se non fosse per la forte presenza di “civili” che, oltre ai corpi militari, prendono parte alle manifestazioni che si svolgono in ogni città, ma in particolare a Varsavia. L’occasione diventa facile terreno per il raduno di gruppi di fascisti da tutto il paese, che già negli scorsi anni hanno avuto occasione di scontrarsi con gruppi antifascisti o addirittura attaccare senza alcun ostacolo centri sociali.

Forse è una coincidenza, ma dal cambiamento istituzionale che è avvenuto in Polonia con le ultime elezioni, che hanno visto la destra sempre più preponderante all’interno del governo e del parlamento, è sempre meno presente la polizia che in piazza, negli scorsi anni, aveva avuto invece quantomeno il compito di separare gruppi antagonisti e fascisti. Ora, secondo quanto riportato dal comunicato dell’organizzazione “Sciopero delle donne” (la coalizione che ha organizzato le mobilitazioni dello scorso anno contro l’abolizione totale dell’aborto – già fortemente limitato e semi illegale – durante l’ottobre scorso), la polizia ha invece voltato la testa mentre donne e ragazze venivano picchiate e insultate, oltre a fermare preventivamente e senza alcuna accusa, altre persone che volevano raggiungere i presidi. Come in Italia, in Polonia il fascismo è proibito, ma ciò non impedisce il proliferare di gruppi e associazioni dichiaratamente ispirantesi ai “valori” nostrani del fascio littorio (più problematico, per ovvie ragioni, sarebbe invece il riferimento al nazionalsocialismo tedesco) da anni. La notizia del fascismo che si diffonde in Polonia diventa ora palese anche ai media italiani, il 12 novembre su Repubblica il tema era addirittura in prima pagina, mentre si dà come sempre scarso rilievo all’opposizione allo stesso, a quei gruppi che dal basso agiscono tutti i giorni e durante quelli comandati per opporvisi.

L’11 novembre è parata nazionalista e fascista da anni, come mai ce ne accorgiamo solo ora? E senza riferimenti a chi ha speso tempo, voce e corpi per cercare di contrastarlo? Le donne polacche che hanno organizzato le manifestazioni #WomenAgainstFascism chiedono che le aggressioni da esse subite non passino in sordina, come non passi in sordina il dilagante fascismo in Europa.

Comunicato tradotto

Sciopero delle donne polacche – info sui fatti dell’11.11.2017 a Varsavia e Wroclaw

Giorno Neonazista in Polonia : 3 donne ferite, 9 aggredite, spintonate e abusate verbalmente a Varsavia da neonazisti; 1 ferita, 3 aggredite a Wroclaw, 45 persone detenute preventivamente. Questo è il modo in cui il governo polacco incoraggia e fa agire i movimenti fascisti e nazisti, le autorità polacche locali permettono che i neonazi e neofascisti marcino nelle città polacche, mentre la polizia gira la testa di fronte ai crimini e offese. A questo segue la violenza verbale e fisica. I cittadini devono far da sé per contrastare l’ondata di odio e razzismo.

Possiamo solo chiedere ai media internazionali, di non girare la testa. Non lasciateci soli con questo. Condividete l’informazione sul fatto che ci stiamo almeno sollevando contro tutto questo. A Varsavia, 12 attiviste dello Sciopero delle donne sono state attaccate mentre protestavano pacificamente come #WomenAgainstFascism, nessun poliziotto era in giro. Prima di ciò, però, 45 manifestanti pacifici dello Sciopero delle donne e di altri gruppi di cittadini, che stavano nei pressi del corteo dei neonazisti, sono stati detenuti e portati in due stazioni di polizia, rinchiusi per quasi 12 ore senza alcuna accusa.

A Wrocław, 15 manifestanti pacifici che si trovavano sul percorso della manifestazione dei 1500 nazisti sono stati portati via dalla polizia, mentre i neonazisti potevano insultarli e lanciare contro di loro oggetti (petardi e bottiglie). Una donna è stata colpita da un petardo e ha addirittura preso fuoco. La polizia ha evitato di compiere azioni o di prendere nota dei fatti, lasciando che gli aggressori se ne andassero indisturbati.

Marta Lempart, della coalizione Sciopero delle donne (che ha indetto il blocco #FascismNoPasaran a Wrocław): “Fascismo e nazismo come tutte le ideologie basate sugli stessi sono proibite dalla Costituzione polacca. Ma né il governo, né le autorità locali in molte delle città polacche obbediscono a questa legge, anzi incoraggiano e autorizzano manifestazioni neonazi. La polizia ignora il fatto che le leggi vengano violate con simboli, manifesti e cori, con petardi e altri materiali esplicitamente vietati, con la violenza verbale e fisica. Siamo solo noi, la popolazione, i cittadini, per lo più donne!, a rimanere sulla strada e a protestare pacificamente. Non scegliamo la disobbedienza civile, siamo forzati a usarla come ultima risorsa, dopo che tutti gli altri mezzi hanno fallito.”

Video e link

In polacco: Varsavia, Wrocław 1, Wrocław 2.

In inglese: the independent

 

Lo sciopero delle donne polacche è una coalizione di donne che ha dato vita e organizzato la protesta del lunedì nero in 150 città della Polonia il 3 ottobre 2016, per evitare che le autorità polacche imponessero alle donne l’illegalità totale dell’aborto. La coalizione è anche stata tra le ispiratrici dello sciopero internazionale delle donne che si è svolto l’8 marzo scorso in 60 paesi del mondo.