Pisa, operazioni di sgombero all’Ex Colorificio

Il Municipio dei Beni Comuni è sotto sgombero. Ascolta la diretta di RadioSonar e Radio Roarr*
Ascolta Ora!.

17,30 la polizia spegne il segnale (per ora) di Radio Roarr, le ultime note di oggi quelle di “Like a Rolling Stones”

17,05 le forze dell’ordine si avvicinano a Radio Roarr che da tutto il giorno racconta lo sgombero in streaming: non potete spegnere la nostra voce, potete giusto sequestrarci il microfono

17,00 gli ultimi attivisti lasciano il tetto dell’Ex Colorificio, ci si organizza per andare sotto il palazzo del comune. 16 novembre mobilitazione nazionale per una nuova liberazione dell’ex Colorificio

15,20 lo sgombero lentamente continua, sequestrata anche la biblioteca Babil. A Pisa l’appuntamento è alle 17,30 fuori il Comune, l’appello è a moltiplicare da oggi in poi i segnali di solidarietà in tutti i territori

14,40 si sgomberano gli spazi di socialità, fuori l’ex Colorificio il presidio continua

14,10 la polizia sgombera il capannone dei concerti e delle iniziative culturali interrompendo partite di risiko, ping pong e biliardino.

13,45 “se ci dovete sgomberare ci perderete un sacco di tempo”, ora la polizia entra nella sala cinema dove era in corso una lezione identificando tutti i presenti

13,15 il questore ha lasciato l’Ex Colorificio, continuano le operazioni di sgombero nella ciclofficina

12,45 la sede dell’associazione Africa Insieme e il corso d’italiano per migranti sono stati sgomberati e continuano in strada le loro attività. Il questore in persona è venuto all’ex Colorificio per gestire la trattativa con gli occupanti e sovraintendere alle operazioni. La polizia si dirige ora verso gli spazi della ciclofficina.

11,35 solidarietà da Officine Zero-OZ di Roma: “Solidarietà, mutualismo e massimo sostegno a EX-COLORIFICIO di PISA in questo momento sotto sgombero. Occupiamo per produrre reddito, autogestiamo per vivere senza padroni, lavoriamo in comune per non essere schiavi di nessuno!”

11,18 Forze dell’ordine spiazzate dalle oltre 250 persone che stanno proseguendo le attività all’ex colorificio durante lo sgombero

10,55 le attività all’interno dell’ex Colorifico proseguono: ogni laboratorio è in funzione “le forze dell’ordine, politica e magistratura devono capire che non sequestrano un’area ma questa ricchezza”.

10,42 la digos è all’interno dell’ex Colorificio il portone è stato forzato, il clima continua ad essere tranquillo: gli attivisti vicini continuano a megafonare

10,35 gli occupanti sono chiusi dentro l’ex Colorificio e rifiutano di aprire il cancello, intervengono i Vigili del Fuoco. La scelta è di resistere in maniera composta ma determinata.

10,30 agenti si avvicinano al cancello ex Colorificio: inizia il sequestra grazie al silenzio assenso del sindaco Filippeschi

10,20 Prefettura, questura, parlamentari e consiglieri comunali danno la loro disponibilità all’apertura di un tavolo di trattativa e a rimandare lo sgombero. Continua il silenzio vergognoso e assordante del sindaco del Pd Marco Filippeschi e degli assessori competenti.

ore 9,30 dall’alba in centinaia di uomini e donne che da circa un anno hanno dato vita all’esperienza del Municipio dei Beni Comuni occupando e recuperando l’ex Colorifico a Pisa, attendono il sequestro dell’ex zona industriale a seguito della sentenza di circa un mese fa. Sono in corso le trattative ma le istituzioni politiche si rifiutano di aprire un serio tavolo di confronto rimandando così lo sgombero. La parola al momento è al sindaco Marco Filippeschi.

Una lotta contro le politiche di cementificazione e speculazione nella città, che aperto un laboratorio di democrazia vera e diretta mettendo al centro la costruzione del ‘comune’ non può e non deve essere cancellato da una sentenza e dalla cecità delle istituzioni

*Da mesi diverse realtà radiofoniche discutono riguardo l’ipotesi di un network nazionale indipendente capace di mettere in comune contenuti e narrazioni.Nel momento del bisogno questa pratica entra in gioco direttamente per raccontare il presidio che va avanti da tre giorni contro lo sgombero dell’Ex Colorificio, Municipio dei Beni Comuni di Pisa, e, quindi, fare parte del dispositivo di difesa dello spazio stesso. Si attiva così un meccanismo di solidarietà che, basandosi sull’ampliamento del campo comunicativo tramite la ritrasmissione della fonte principale di narrazione, prescinde dalla riconducibilità fisica.