ROMA

Ostia scende in piazza contro Casa Pound

Centinaia di persone hanno sfilato oggi ad Ostia per dire basta alle violenze dei gruppi neofascisti.
Casa Pound a Ostia: aggressioni e l’amicizia con il clan Spada

Un corteo di più di 500 persone ha sfilato questo pomeriggio ad Ostia, per dire basta alle aggressioni targate Casa Pound, ai danni di attivisti e studenti. L’ultimo episodio lo scorso 31 gennaio quando, nei pressi della sede del X Municipio, Diego, volontario dell’associazione ‘Alternative’, che si occupa di sostegno alle marginalità e alle fragilità sociali, è stato aggredito da cinque esponenti del movimento di estrema destra, dopo che si era recato nella sede istituzionale per partecpare all’incontro ‘Roma incontra Roma’.

Una manifestazione plurale, promossa da realtà di base del territorio diverse politicamente e nelle pratiche, pienamente riuscita nonostante i tentativi da parte di Casa Pound di alzare il clima, con minacce e il tentativo di terrorizzare i cittadini, paventando una giornata di guerriglia e la calata dei ‘centri sociali’ da Roma. Abbiamo visto invece un corteo determinato e sereno, che non ha accolto nessuna provocazione, parlando e distribuendo materiale informativo ai cittadini del territorio. In un volantino raccolte e raccontate tutte le aggressioni e le violenze dal 2011 ad oggi. L’ultimo tentativo di Casa Pound di alzare la tensione quando in una trentina hanno provato ad avvicinarsi alla manifestazione, gridando allo scandalo quando la polizia li ha fermati impedendogli di proseguire.

Diverse le presenze dalla capitale, con collettivi e attivisti venuti a dare il proprio contributo e solidarietà. I protagonisti assoluti della manifestazione sono stati senza dubbio gli studenti e le studentesse dei licei di Ostia, che hanno raccontato il loro antifascismo quotidiano e il clima pesante che si vive nelle scuole del territorio, dove chi fa attività politica subisce minacce e pressioni quotidiane. “Ora basta, ora si alza la testa tutti insieme”, il grido che hanno lanciato alla fine della manifestazione, conclusasi con un’assemblea fuori dal municipio. Un’assembela che, oltre a denunciare l’agibilità e l’impunità di cui godono le organizzazioni neofasciste sul territorio, ha alzato lo sguardo sui tanti problemi di questa periferia, ripromettendosi di proseguire un percorso appena iniziato.