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Orfani

E’ tempo di rivoluzione in casa Bonelli con il lancio della nuova miniserie di sci-fi

Due miniserie da dodici numeri ciascuna, albi tutti a colori, ritmi narrativi e stile grafico completamente nuovi da queste parti. Con l’operazione Orfani, ideata da due veterani del fumetto italiano come lo sceneggiatore Roberto Recchioni e il disegnatore Emiliano Mammuccari, Sergio Bonelli editore prova a rilanciarsi e a rinnovare la sua proposta editoriale.

Obiettivo? uscire dalla crisi, conquistare nuove fette di mercato, soprattutto tra i più giovani. La casa editrice di personaggi inscalfibili e mitici delle nuvole parlanti come Zagor, Mister No, Dylan Dog, Tex Willer, Martin Mystere, Nathan Never, non naviga infatti in buone acque, non che la chiusura sia dietro l’angolo, ma le vendite scendono e le nuove proposte nel solco della tradizione del fumetto di avventura classico non sono mai riuscite a sfondare nel cuore e nelle scelte dei lettori, nonostante lo sforzo di editor, sceneggiatori e disegnatori. Così l’obiettivo dichiarato, anche a fronte dell’investimento sostenuto, è di assestarsi a partire dal secondo numero attorno alle 50,000 copie.

Il plot è ambientato in un pianeta terra sconvolto da un attacco extraterrestre che ha decimato la popolazione e sconvolto il mondo che conoscevamo. Chiamati a combattere la minaccia proveniente dallo spazio un gruppo di ragazzini, rimasti per l’appunto orfani nell’attacco alieno, cresciuti ed addestrati come micidiali macchine da guerra. Un commando di super soldati che imparerete a conoscere, ognuno con le proprie abilità in combattimento e la sua arma preferita, ognuno con il suo carattere e la sua storia, ognuno con la sua armatura: il Boyscout, il Pistolero, la Mocciosa, l’Eremità, l’Angelo. Una storia che si dipana a ritmi veloci e in cui si accavallano le suggestioni visive: c’è tanto Halo (il videogioco), ma non mancano i rimandi al Giappone dei Samurai, vecchio amore di Recchioni, e a tanti altri classici dell’hard sciencefiction, da Aliens a Starship Troopers. I dialoghi sono ben orchestrati e fanno scivolare veloci gli eventi senza perderne però la complessità, così come non mancano le battute ironiche e taglienti da super eroi tra un cazzotto e una raffica. Una storia godibile da tutti con in primo piano un’avventura di guerra, poi il dramma, le contraddizioni e le scelte dei nostri protagonisti, costretti dagli eventi e dall’esercito a diventare bambini soldato. Non mancheranno poi litigi, amori e contrasti nel nostro quintetto, che contribuiranno a farci scoprire il vero carattere degli Orfani.

C’è da augurarsi che il lancio di Orfani riesca, non solo per la sopravvivenza e il rinnovamento della più importante casa editrice di fumetti popular in Italia, ma anche per il futuro stesso del fumetto nel nostro paese. Se tanti artisti collaborano ormai alle grandi serie americane o inglesi, se i talenti nostrani della graphic novel come Gipi o Manuele Fior vendono le loro opere anche oltralpe e sono autori apprezzatissimi dal pubblico e dalla critica, la scommessa in questo caso è un’altra. Può un editore italiano competere con i colossi dell’ entertainment a vignette nella produzione di storie d’azione destinate al grande pubblico delle edicole, dei consumatori di albi di supereroi e di video giochi?

Rimane poi da segnalare come il lancio di Orfani avverrà in due tempi, se già il primo numero si trova in edicola, ogni tre mesi uscirà un albo solo per le fumetterie, edito assieme alla Bao Publisching, casa editrice che sta facendo un gran lavoro curando le edizioni con attenzione quasi maniacale e proponendo un catalogo di altissimo livello. Ogni albo raccoglierà tre numeri di Orfani corredati da materiale inedito, mentre Bonelli e Bao stanno lavorando insieme anche alla riedizione di alcune storie di Dylan Dog per il mercato di librerie e fumetterie.