ROMA

Magliana: Alberto, Eddy e Felice ancora in stato di arresto

Alberto, Eddy e Felice sono ancora in stato di arresto dopo i fatti di Magliana dello scorso 5 novembre. Chiediamo la libertà immediata di questi compagni, la cui unica colpa è di essere antifascisti, coraggiosi e generosi: liber* tutt*, liber* subito!

Lo scorso 5 novembre a Magliana è andata in scena una repressione senza precendenti: più di 30 fermi e 8 arresti con accuse gravissime di devastazione e saccheggio (capo d’accusa poi caduto). Da quel giorno Alberto, Eddy e Felice si trovano ancora privati della loro libertà personale: Alberto e Felice sono agli arresti domiciliari, mentre Eddy si trova ancora detenuto nel carcere di Regina Coeli. Presi di mira e usati come capro espiatorio di quella giornata, questi tre compagni stanno pagando a caro prezzo la “colpa” di essere antifascisti in un Paese dove oggi regna l’intollerenza e la xenofobia più totale, e dove i fascisti possono ormai permettersi di provare a uscire allo scoperto. Pubblichiamo qui di seguito il comunicato che denuncia l’aberrante situazione in cui sono ancora costretti questi compagni ed esprimiamo massima e piena solidarietà ad Alberto, Eddy e Felice, sperando di averli di nuovo presto insieme a noi, con tutta la dignità di cui sono portatori.

Liber* tutt*

Non un passo indetro!

Ancora carcere e domiciliari per Albe, Eddy e Felice

È passato quasi un mese dal 5 novembre e dai fatti di Magliana quando una iniziativa antifascista si è trasformata in un pomeriggio di ordinaria follia.

A causa della violenta repressione di quella sera, con quasi 50 fermi per resistenza aggravata e devastazione, 3 compagni si trovano ancora in stato di arresto, dopo che il tribunale della liberà si è già espresso in maniera negativa alla loro scarcerazione. Eddy in carcere a Regina Coeli, il nostro Alberto e Felice, compagno di Cosenza, ai domiciliari con tutte le restrizioni: non possono comunicare con nessuno che non abiti con loro. Sono accusati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale perché l’accusa di devastazione è caduta. Lo sono senza che vi siano reali prove che il fatto sia stato commesso. Lo sarebbero comunque perché in taluni casi quando la repressione sceglie di colpire duro, di vendicarsi, lo fa attraverso l’artificio del concorso, della compartecipazione psichica, della sola gravissima colpa della presenza in un determinato luogo e in un determinato momento. La colpa di Alberto, Felice ed Eddy è quella di essere antifascisti e di aver risposto ad una chiamata antifascista, per difendere un territorio dall’ennesimo tentativo da parte di gruppetto neofascista di speculare sulle paure e i problemi della nostra città.

E quali sono le conseguenze? Sono che dal 5 novembre e molto probabilmente per i prossimi 4/5 lunghi mesi, in attesa della Cassazione, questi tre compagni saranno privati della loro libertà personale. A loro va tutta la nostra solidarietà, vicinanza, forza e sostegno.

A loro vogliamo dire che li aspettiamo nelle strade e nelle piazze.

Contro fascismo, razzismo e sessismo non faremo un passo indietro!

Libertà per Alberto, Eddy e Felice.