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LottoMarzo ha inondato SanValentino2017

Ci siamo mobilitati per opporci ad una narrazione che sui canali mainstream costruisce giorno dopo giorno un immaginario sui ruoli di genere sessista e stereotipato. Durante le partecipatissime assemblee del 4 e 5 Febbraio a Bologna, abbiamo accolto la proposta delle compagne di aQara di agire all’interno dei social network, mobilitando le nostre reti online.

Questo tipo di azioni collettive si rivela molto efficace soprattutto in occasione di eventi che catalizzano l’attenzione dei social media, come ad esempio la giornata di San Valentino. Come ogni anno, il 14 Febbraio Twitter si è popolato di messaggi e immagini accompagnati dall’hashtag #SanValentino2017: tweet dal tono talvolta ironico, altri con contenuti stereotipati, ma per lo più con pubblicità di aziende che approfittano della giornata per promuovere prodotti tradizionalmente legati alla coppia monogama: cenette romantiche, pacchetti-viaggio per due, regalini più o meno “arditi” ma sempre ben distinti tra quelli “per lui” e “per lei”.

Come reti femministe e antisessiste del percorso NonUnaDiMeno abbiamo deciso di mettere in campo un “dirottamento” dell’hashtag ufficiale #SanValentino2017 durante il pomeriggio: ad un orario prefissato attivist* di ogni dove hanno iniziato a pubblicare tweet, ingaggiare discussioni, diffondere immagini e video, sempre collegandosi all’hashtag della giornata (e spesso aggiungendo anche #LottoMarzo), “inquinando” così il dibattito digitale sui temi tradizionalmente legati a questa ricorrenza ed inondando il social network con argomenti basati sulle istanze del percorso di sciopero del mese prossimo. L’azione era mirata alla decostruzione degli stereotipi di genere, al sovvertimento dell’amore romantico e alla messa a nudo dell’utilizzo commerciale della giornata, oltre che alle rivendicazioni di autodeterminazione e lotta al patriarcato caratteristiche del percorso; migliaia di persone hanno partecipato a questa discussione fluida e variegata, con l’intento di scalzare il linguaggio retrogrado, sessista e mercificatore che viene utilizzato in rete, sostituendolo con un linguaggio ed un lessico femminista. I termini “dirottamento” o “inquinamento” usati precedentemente stanno ad indicare proprio questa dinamica che si è innescata il 14 Febbraio su Twitter.

Alle 16 in punto – mentre #SanValentino2017 era in prima posizione tra gli hashtag più usati – abbiamo quindi iniziato a twittare i nostri contenuti. L’effetto è stato dirompente, in pochi minuti l’hashtag #lottomarzo è salito nei trending topic di twitter, confermando che la discussione si stava spostando dai contenuti commerciali, focalizzandosi sulle istanze rivendicative dei movimenti femministi. I nostri messaggi sono stati irriverenti, dissacratori, stimolanti, spesso hanno innescato discussioni fruttuose; eccone qualche esempio:

Per visualizzare l’effetto del dirottamento abbiamo realizzato alcuni grafi: quello che vedete qui sotto è stato realizzato scaricando tutti i tweet contenenti l’hashtag #SanValentino2017. L’immagine illustra alcuni effetti del dirottamento: dalle 17 circa le interazioni social legate ai temi classici della giornata (parte in basso del grafo, dove compaiono gli hashtag #SanValentino, #amore, #valentines, #uominiedonne) sono già dominate di gran lunga dall’impatto con la nostra bolla, che diffondeva in maniera coesa i contenuti contrassegnati con #8M, #NonUnaDiMeno, #LottoMarzo (parte alta del grafo).

Oltre all’ascesa di #lottomarzo nelle classifiche trending topics, si è verificato un altro fenomeno che attesta il successo della nostra azione di riappropriazione degli “argomenti caldi”: dopo circa mezz’ora dall’inizio del dirottamento abbiamo riscontrato che l’hashtag #SanValentino2017 – hashtag ufficiale e sponsorizzato, che era in testa alle classifiche fin dalla mattina – era improvvisamente sparito. Cercando di capire cosa sia successo, abbiamo vagliato diverse ipotesi: quella più probabile è che le liste dei trending topics siano state ricalibrate per escludere proprio #SanValentino2017. Infatti, pur trattandosi del più ovvio investimento per la giornata in termini sia mediatici che commerciali, la possibilità di lucrare su questo hashtag sponsorizzato è stata ridimensionata proprio grazie al dirottamento, al punto che gli algoritmi di twitter hanno valutato conveniente censurare un hashtag ormai compromesso dai suoi riferimenti originali. Maggiori dettagli e considerazioni su questo aspetto le potete trovare sul sito di Teknopolitica, dove abbiamo analizzato più nel dettaglio la questione.
Un altro elemento che emerge dalle analisi dei dati della giornata del 14 febbraio riguarda l’appoggio alla campagna di dirottamento fornito da compagne e strutture che dal resto d’Europa e dall’America hanno raccolto il nostro appello ed hanno contribuito ad arricchire il flusso discorsivo di una molteplicità di lingue, slogan e rivendicazioni. Questo dato ci pare una ulteriore conferma del carattere transnazionale delle lotte femministe. Le relazioni tra soggettività in lotta giovano tanto più riescono ad abbattere ed oltrepassare ogni frontiera – che sia un confine di stato come un firewall sulla rete – e a creare una rete globale di connessioni che si stabiliscono, rafforzano e moltiplicano anche a partire da azioni come quella del 14 febbraio.

Quello che emerge da questa giornata è che le forze che possiamo mettere in campo – anche in Rete – sono tali da poter influire sui canali di comunicazione online. Questo era ovviamente un esperimento, una pratica di micro-sabotaggio per creare fermento verso l’8 marzo, quando anche i nostri corpi scenderanno nelle strade e nelle piazze, bloccando e dirottando flussi non solo virtuali, per reclamare diritti e welfare. Anche in quella giornata, che sarà di mobilitazione globale, elaboreremo strategie di comunicazione e sovvertimento delle narrazioni tossiche, oltre ad analizzare gli effetti dirompenti di questa marea che si farà oceano.
Per le strade, nella Rete, nelle piazze!

Tratto dal blog di Non una di meno