DIRITTI

Istigazione al sabotaggio: assolto Erri De Luca

“Il fatto non sussiste”: questa la formula utilizzata dal tribunale di Torino per dichiarare l’assoluzione di Erri De Luca. Lo scrittore napoletano era stato accusato dalla Procura di Torino di istigazione a delinquere per le sue dichiarazioni in sostegno della resistenza No Tav.

Lo scrittore in questi mesi aveva giustamente denunciato il clima preoccupante di censura che si stava ddensando attorno alla sua persona, riuscendo ad incassare una grande solidarietà in rete e anche aldilà delle Alpi. Proprio in Francia, negli scorsi mesi una grande mobilitazione di intellettuali si era schierata a favore dello scrittore, portnaod persino il presidente francese Hollande a sottoscrivere l’appello di solidarietà. Il presidente avrebbe anche telefonato a Matteo Renzi in mattinata per chiedere il ritiro della denuncia da parte della procura.

A sentenza ultimata Erri De Luca ha dichiarato che non si tratta di “una vittoria, è stata impedita una ingiustizia, quest’aula è un avamposto sul presente prossimo. Adesso andrò a Bussoleno in val Susa a un appuntamento che avevo già preso tempo fa con gli amici che attendevano la decisione del giudice”.

La mattinata si era aperta con la dichiarazione dello scrittore, letta in aula e fatta circolare in rete: “Svolgo l’attività di scrittore e mi ritengo parte lesa di ogni volontà di censura. Sono incriminato per un articolo del codice penale che risale al 1930 e a quel periodo della storia d’Italia”. “Sono incriminato – ha continuato – per avere usato il verbo sabotare. Lo considero nobile e democratico. Nobile perché pronunciato e praticato da valorose figure come Gandhi e Mandela, con enormi risultati politici. Democratico perché appartiene fin dall’origine al movimento operaio e alle sue lotte”.