PRECARIETÀ

Interrotto convegno sulla Garanzia Giovani a La Sapienza. Verso il #14N!

Roma 3 contestato Pietro Ichino: “contro la precarietà garantita garantiamoci un futuro

Oggi, giovedì 23 ottobre, studenti e precari hanno letteralmente bloccato il convegno “Brain at work” organizzato dalla Facoltà di Economia a La Sapienza per presentare e promuovere il programma Garanzia Giovani, con lo scopo di favorire i contatti tra le imprese e gli studenti.

Come accoglienza iniziale, uno spropositato schieramento di Digos a presidiare il meeting, con l’intento di impedire l’accesso agli studenti al democratico consesso perché muniti di materiale “pericoloso” (volantini, machettes e striscioni). Dopo essere riusciti a entrare all’interno della sala, lo scenario che si è profilato era già noto: la solita immagine edulcorata delle imprese vessate dalla crisi che, bontà loro, permettono agli studenti eccellenti di poter lavorare, addirittura a volte persino pagati! Ma si sa, come è stato ribadito, “la meritocrazia è l’unica risposta alla crisi”.

Presenti al dibattito, tra gli altri, Rizzetto, vicepresidente Commissione Lavoro Camera dei Deputati, Lucia Valente, assessore al Lavoro Regione Lazio; Carlo Magni, direttore scientifico SOUL; Andrea Fusco e Andrea Anemone,Servizi per l’Impiego della Provincia di Roma. Gli studenti e precari presenti hanno ribaltato l’esito di un dibattito-vetrina noioso, vuoto e totalmente al di fuori della realtà, esponendo in maniera lucida e concreta la realtà della Youth garantee, interagendo con gli altri partecipanti, alcuni dei quali sono intervenuti in modo molto accorato raccontando le loro storie di ordinaria (purtroppo) precarietà esistenziale e lavorativa. Dalla giovane madre che viene pagata la bellezza di 300 euro per il suo praticantato, al neolaureato che aspetta (s)fiduciato un lavoro dopo essersi rivolto ad uno dei centri per l’impiego.

La risposta dei relatori istituzionali è stata farsesca, tra chi non voleva dar voce ai giovani presenti, a chi si vantava della sua gavetta totalmente non pagata, a chi ricordava la bellezza dei lavori umili. Alla fine c’è stato il “divertente” siparietto tra Rizzetto ed altri relatori che hanno iniziato a discutere tra di loro per scaricare le varie colpe tra Regione, Provincia e Parlamento, rispetto all’inadeguatezza delle varie riforme sul lavoro degli ultimi anni, e tra le risa, le acclamazioni e gli applausi dei presenti, il convegno è stato interrotto.

Noi studenti e precari preferiamo “garantirci un futuro” attraverso un welfare universale, un salario minimo europeo e la garanzia del reddito contro il ricatto della precarietà invece di affidarci alla vostra Garanzia Giovani, che è solo un business sulle nostre vite! Domani, venerdì 24 ci vediamo alla facoltà di Lettere per il laboratorio della formazione verso lo sciopero sociale del #14N‬.

Il 7 novembre daremo, invece, vita ad una giornata di azioni dislocate in tutte le città contro il programma Youth Guarantee e più in particolare contro gli enti pubblici e privati (centri per l’impiego, Regioni, agenzie interinali, università/fondazioni) accreditati per gestire il programma.

Ci riprendiamo la parola!

Leggi il comunicato della giornata

Oggi giovedì 23 ottobre gli studenti e le studentesse della Sapienza sono intervenuti al convegno ‘‘Brain at work’’, organizzato dalla Facoltà di Economia per promuovere il programma Garanzia Giovani e facilitare i contatti tra le imprese e gli studenti. Gli interlocutori istituzionali del dibattito, tra cui l’assessore al lavoro della Regione Lazio Valente e il ‘‘cittadino’’ vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera Rizzetto, non sono riusciti a rispondere alla convinta contestazione studentesca, che smascherava l’inutilità delle misure previste dalla Garanzia Giovani, la lentezza e l’inefficacia della sua attuazione e la complicità dell’università nel favorire sottoccupazione e lavoro gratuito sotto forma di stage e tirocini gratuiti. A fronte dell’arroganza dei relatori, infastiditi dalla presenza forte di voci che riportavano il dibattito all’amara realtà dell’occupazione giovanile e che smentivano le statistiche inutilmente ottimistiche, tutti gli studenti e giovani neolaureati presenti hanno preso parte alla contestazione, riportando esperienze personali di sfruttamento, di precarietà, e di mancanza totale di risposte adeguate da parte dei Centri per l’impiego. Incalzati dalle tante domande, i relatori non hanno saputo far altro che scaricarsi a vicenda le responsabilità, in un ridicolo teatrino tra Provincia, Regione e Parlamento. Gli organizzatori hanno quindi preferito abbandonare il dibattito, perché incapaci di fornire qualunque alternativa concreta ai problemi degli studenti al di là di una vuota retorica. La mattinata si è conclusa con un banchetto che ha proseguito il confronto tra gli studenti sul tema dei tirocini e degli stage non retribuiti; anche da questo momento è emersa con forza la volontà di partecipare allo sciopero sociale del 14 novembre, attraversando l’assemblea pubblica su scuola, ricerca e formazione che si terrà il 24 ottobre alle 15.00 nella facoltà di lettere.

Guarda il video dell’intervento di uno dei partecipanti al convegno