ROMA

I diritti dei bambini non si possono tagliare

In III Municipio a Roma la mobilitazione dei genitori e dei bambini contro i tagli al sostegno scolastico: “Se esce uno usciamo tutti”
Perché nessuno resti indietro, a cominciare dalla scuola

In uno scenario fatto di tagli al sociale e precarietà nell’assistenza alle fasce più deboli, oggi la battaglia della scuola “Maria Montessori” in III Municipio ha dato uno scossone a tutta la città. Un esempio di come la scuola possa ancora essere un luogo di solidarietà, dove si lotta per l’eguaglianza, una palestra di democrazia e partecipazione. Di fronte alla richiesta fatta alla famiglia di Cristiano, un bambino disabile di seconda elementare, di venire a prendere prima il proprio figlio per la mancanza di servizi adeguati alle sue esigenze. Il III Municipio è stato infatti particolarmente colpito dal taglio delle ore degli operatori Aec (Assistenti educativi e culturali), e se le prossime settimane la situazione migliorerà grazie ai fondi sbloccati dal comune, non sarà comunque raggiunto il monte ore complessivo dello scorso anno, già insufficiente.

Tutti i genitori si sono quindi dati appuntamento quest’oggi alle 14 sotto la scuola, all’orario in cui sarebbe dovuto uscire Cristiano, per fare uscire prima tutto l’istituto. Un segnale importante: non certo di accusa verso il dirigente scolastico o il corpo docente, che si è mostrato solidale e partecipe, ma di costruzione di una comunità solidale attorno ad esigenze concrete. E questo accade in una paese dove l’attacco alla scuola pubblica portato avanti negli ultimi vent’anni, fino all’ultima riforma della “buona scuola”, ha messo di fatto in discussione il diritto alla formazione. Ancora una volta, con le parole degli Assalti Frontali, abbiamo portato avanti la battaglia per una scuola pubblica laica e solidale, che non lascia indietro nessuno.

Dopo l’uscita è partito partito un corteo spontaneo, formato da famiglie e allievi della scuola, che fino al mercato vicino ha manifestato, con dignità, cori, colori e striscioni, l’importanza di riottenere il diritto allo studio per coloro che hanno maggiori difficoltà: tanti anche i gesti di solidarietà delle altre scuole del municipio, che come la Montessori di viale Adriatico si trovano in profonda difficoltà nella gestione dei pochissimi fondi che arrivano per casi come quello di Cristiano.

Dopo la manifestazione una delegazione di genitori, tra cui la mamma di Cristiano, hanno incontrato le istitutizioni municipali. In una città sempre più vessata dal pareggio di bilancio ad ogni costo e dal patto di stabilità, l’amministrazione dovrà decidere se ragionare con il criterio della legalità contabile, o battersi per ottenere risorse e rompere le regole dell’austerità. Un processo che non potrà che partire dal basso: in questo caso da genitori che si vedono tagliare i servizi, da una comunità che vede peggiorare il servizio scolastico. Non si possono tagliare i diritti: per questo è necessario che i fondi per l’assistenza ai bambini e per i servizi sociali in generale rimangano come minimo inalterati nel prossimo bilancio.

Oggi abbiamo visto tanti bambini e tante bambine che capivano cosa stava accadendo, perché vivono tutti i giorni con i loro compagni che vedono rimanere sempre più soli. La Scuola Popolare Carla Verbano e il Lab! Puzzle da anni lavoriamo contro la dispersione scolastico, perché “nessuno resti indietro”, grazie ad un doposcuola gratuito per bambine e bambine. Un’attività che ci ha portato a toccare con mano le difficoltà e la sofferenza della scuola pubblica, interfacciandoci con insegnanti, famiglie e istituti. Oggi è stata una bella giornata di sole, nonostante la pioggia.

Scuola Popolare Carla Verbana – Lab! Puzzle