EUROPA

Grecia: minacce al City Plaza. Le occupazioni di rifugiati sotto sgombero

Il Ministro dell’Interno di Syriza, Nikolaos Toskas, ha dichiarato in un’intervista televisiva: “Gli spazi privati occupati rispetto a cui saranno avanzate richieste di reintegro in possesso da parte dei proprietari saranno sgomberati” . Affermazioni che non sono sembrate per nulla casuali ai rifugiati e agli attivisti del City Plaza, una delle più grandi, e di certo la più nota, occupazione di rifugiati di Atene.

Pochi giorni prima, infatti, la proprietaria dell’hotel di via Acharnon aveva presentato una denuncia contro il ministro responsabile, cioè Toskas, e il capo della polizia contro l’inerzia delle autorità. La donna, a differenza dei proprietari di altri palazzi occupati, aveva sporto denuncia il giorno stesso dell’occupazione ed è stata particolarmente attiva durante questi 12 mesi in conferenze stampa, messaggi sui social e presenze sulla stampa. Prima di essere occupato e diventare la nuova casa di centinaia di rifugiati in transito dalla Grecia e “accolti” dal governo di Tsipras in campi indegni e disumani, l’albergo era rimasto abbandonato a se stesso per ben sei anni.

Secondo gli occupanti, è probabile che le parole del ministro saranno seguite dai fatti. Le dichiarazioni di Toskas sono molto chiare e, del resto, nessuno si aspetta che questo governo sarebbe vada allo scontro con la proprietà e i giudici. Nonostante Syriza abbia per anni sostenuto i movimenti e gli spazi occupati, quand’era all’opposizione, durante il suo governo ci sono già stati altri sgomberi. Quest’estate a Salonicco tre occupazioni abitative di rifugiati sono state attaccate e chiuse dalla polizia praticamente in contemporanea (una persino rasa al suolo), mentre pochi giorni fa è toccato, ad Atene, a una casa e uno spazio sociale.

Come denuncia il City Plaza nel suo comunicato, si tratta di un altro tassello delle politiche anti-rifugiati e anti-movimenti sociali di quel che resta del partito di Tsipras. Politiche iniziate dopo la decisione di firmare e applicare il Terzo Memorandum imposto dall’Unione Europea.

Il comunicato del City Plaza

CHIUDETE I CAMPI DELLA VERGOGNA, NON I CENTRI ABITATIVI OCCUPATI PER I RIFUGIATI

Sembra che l’attacco del governo contro i centri occupati per dare casa ai rifugiati siano in aumento. A seguito dell’evacuazione del centro di Salonicco in estate, il centro abitativo Alkiviadou per i rifugiati e Villa Zografou sono stati evacuati qualche settimana fa. Dopo le dichiarazioni del ministro dell’ordine pubblico Nikos Toskas la scorsa settimana, rispetto all’evacuazione dei centri abitativi occupati, sono circolate voci e fughe di notizie preparando il terreno per una nuova ondata di attacchi.

Invece di pianificare la chiusura dei centri di detenzione per rifugiati e porre fine all’apartheid tra i Greci della terra ferma e delle isole da un lato e dall’altro rifugiati intrappolati in alloggi entro le città in condizioni abitative dignitose, il governo sta aumentando le misure contro i rifugiati intrappolati, sta preparando l’apertura di ancora più centri detentivi, deportazioni di massa e, per implementare politiche di deterrenza, sta realizzando un programma neoliberista totalmente autoritario contro i rifugiati intrappolati, facendosi così zelante applicatore del trattato della vergogna tra EU e Turchia.

Siamo sicuri che un attacco programmato contro i centri abitativi occupati per i rifugiati sia parte proprio di questa politica anti-rifugiati e anti-immigrazione. Non è né una eccezione né un diversivo. È perfettamente logico che una politica governativa che rappresenta i rifugiati come un nemico interno stia adottando una politica ostile a tutti gli esempi di vita e abitazione dignitosa. Tutto ciò è, ovviamente, una continuazione della più ampia politica del governo contro la mobilitazione radicata nel territorio e dal basso.

Come City Plaza – Spazio Abitativo per Rifugiati, siamo completamente contro questa politica razzista e siamo contrari a fare passi indietro nella lotta per la dignità, l’integrazione sociale e l’uguaglianza, la coesistenza tra locali e nazionali stranieri, la solidarietà per tutti coloro che scappano dalla guerra e dalla povertà, dalla Siria al Senegal e dall’Afghanistan al Marocco. Nel corso di un anno, più di 1500 rifugiati e centinaia di persone in solidarietà, locali e internazionali, stanno organizzando un modello per incontrare i bisogni umani fondamentali e un modello di auto-organizzazione sociale e coabitazione multi-etnica. Un hotel abbandonato nel quartiere di Archarnon è un centro per la lotta e la solidarietà a livello internazionale.

Noi esigiamo niente più che la libertà di movimento delle persone, un’esistenza dignitosa, il garantimento dell’asilo politico, l’uguaglianza e la libertà per tutte le persone che sono scappate dale loro case e sono arrivate qui. Non accettiamo niente altro.

Siamo qui e resteremo qui! Non ci pensate nemmeno…

City Plaza – Spazio abitativo per Rifugiati

Atene, 3 Aprile 2017